Alphabet, il titolo della casa madre di Google raggiunge il record del 6,3% a Wall Street e ridà fiato al settore tech Usa
Il titolo Alphabet guadagna vertiginosamente slancio grazie alla fiducia nella sua strategia di intelligenza artificiale e al rinnovato ottimismo degli analisti
Il titolo azionario di Alphabet è tra i protagonisti di ieri a Wall Street. Spinto dall'ottimismo degli investitori sulla leadership di Google nella corsa all'intelligenza artificiale, sta raggiungendo un traguardo record nella capitalizzazione di mercato. Negli ultimi sette mesi, il valore delle azioni è raddoppiato, arrivando a una capitalizzazione di 3,5 trilioni di dollari. Ieri ha registrato un balzo del 6,3% a 318,58 dollari. Aggiornati i massimi storici dei volumi eccezionali di scambio: oltre 85 milioni di azioni scambiate, quasi il doppio della media dell'ultimo mese. La capitalizzazione complessiva sfiora i 3,84 trilioni di dollari. Un risultato che si spiega anche per il fatto che Alphabet ha innovato anche sul fronte hardware, sviluppando superchip specializzati per l'intelligenza artificiale in competizione diretta con Nvidia. Già nell'aprile 2023, secondo i ricercatori di Google, la quarta generazione di TPU (unità di elaborazione tensoriale) era fino a 1,7 volte più veloce e 1,9 volte più efficiente - dal punto di vista energetico - rispetto alle GPU A100 Tensor Core di Nvidia. La strategia di Alphabet passa anche dal fronte delle partnership: il 23 ottobre di quest'anno, Antrophic ha annunciato l'espansione massiccia dell'utilizzo delle TPU di Google, con un progetto da decine di miliardi di dollari che porterà - entro il 2026 - almeno un gigawatt di potenza.
La holding gestita da Sundar Pichai ha puntato a integrare l'intelligenza artificiale nel suo modello tradizionale, sfruttando un mix unico. Da un lato, una base di dati e conoscenze enorme e difficilmente eguagliabile dai concorrenti; dall'altro, la capacità di incorporare le tecnologia avanzate di Gemini. Alphabet sta innovando l'AI con due novità destinate molto probabilmente a segnare il destino del delle regole del gioco: Ironwood e Gemini 3. Ironwood, la settima generazione delle TPU di Alphabet, è progettato per l'inferenza dell'intelligenza artificiale ed è quasi 30 volte più efficiente - dal punto di vista energetico - rispetto al primo Cloud TPU del 2018. Questo salto tecnologico non solo riduce i costi dei carichi di lavoro, ma consente ad Alphabet di offrire prezzi più competitivi nel cloud. Gemini 3 rappresenta l'avanguardia nella comprensione multimodale: interpreta varie sfumature, analizza i problemi complessi e capisce meglio il contesto e l'intento delle richieste, riducendo la necessita di prompt dettagliati. Con la nuova modalità Deep Think, il modello aumenta ulteriormente le sue capacità di ragionamento e di comprensione, aprendo la strada a interazioni più intelligenti e precise.
Tra il 20 e il 21 novembre Physical Intelligence, startup di San Francisco specializzata in intelligenza artificiale per robot, ha chiuso un round da 600 milioni di dollari. Guidato da CapitalG,il braccio di investimento di crescita di Alphabet, la valutazione dell'azienda si aggira intorno ai 5,6 miliardi di dollari. Tra gli altri investitori figurano nomi di spicco come Jeff Bezos, Index Ventures, Lux Capital, Thrive Capital e T. Rowe Price. Fondata nel 2024 da Karol Hausman - insieme ad Adnan Esmail, Brian Ichter, Sergey Levine, Lachy Groom e Quan Vuong - Physical Intelligence punta a sviluppare un sistema universale di intelligenza artificiale capace di alimentare ogni robot per qualsiasi applicazione, superando le limitazioni delle macchine a compito singolo. I robot dovranno esser capaci di adattarsi ad ambienti complessi e disordinati grazie all'apprendimento per rinforzo e all'AI per visione. Con questo investimento, Alphabet si mostra interessata all'intelligenza artificiale fisica, mentre Physical Intelligence fa parte nel prestigioso "club degli unicorni", riservato alle startup valutate almeno 1 miliardo di dollari prima di essere quotate in Borsa o acquisite.
Di Roberto Valtolina