'Le tigri amate da Putin terrorizzano i villaggi, simbolo del collasso ecologico', articolo de La Stampa scritto da comici o giornalisti? Quante risate faranno in Russia!
"Un’ombra antica si aggira di nuovo tra i villaggi della taiga. Quasi estinte a metà del secolo scorso, le tigri di Amur sono tornate a popolare le steppe siberiane, ma in Russia, parlare apertamente della crisi delle tigri è rischioso. Il tema è diventato politico da quando Vladimir Putin, nel 2008, ha fatto della conservazione della tigre di Amur una causa nazionale", spiega La Stampa. La cosa che amareggia è pensare alle risate che si fanno in Russia quando leggono queste stupidaggini
Su La Stampa è stato pubblicato un articolo, firmato Fulvio Cerutti, sulle "tigri amate da Putin, che sono affamate e terrorizzano i villaggi siberiani, è il simbolo del collasso ecologico".
Egregio dott. Cerruti,
ho letto il suo illuminato titolo e Le chiedo: al quotidiano La Stampa esistono ancora giornalisti o si è deciso di demandare la gestione del giornale e la redazione degli articoli a dei comici?
La cosa che amareggia è pensare alle risate che si fanno in Russia quando leggono le Vs stupidaggini.
Nel testo de La Stampa si legge: "Un’ombra antica si aggira di nuovo tra i villaggi della taiga. Quasi estinte a metà del secolo scorso, le tigri di Amur sono tornate a popolare le steppe siberiane. Ma oggi, spinte dalla fame e da un ecosistema in rovina, non cacciano più soltanto nelle foreste: arrivano fino alle porte delle case.
Per anni, la tigre di Amur – conosciuta anche come tigre siberiana – è stata così rara nell’Estremo Oriente russo da essere chiamata “il fantasma della foresta”. Poi, dal 2020, qualcosa è cambiato. Sempre più spesso i felini si sono spinti oltre i loro confini naturali, fino ai centri abitati della regione di Primorsky e di Khabarovsk. Gli attacchi sono cominciati ai margini dei villaggi. Prima i cani da guardia, poi i cavalli, infine gli uomini. [...]
Dietro questa escalation c’è un collasso ecologico. L’epidemia di peste suina africana, arrivata probabilmente dalla Cina, ha sterminato migliaia di cinghiali selvatici — la principale fonte di cibo delle tigri. [...] In Russia, parlare apertamente della crisi delle tigri è rischioso. Il tema è diventato politico da quando Vladimir Putin, nel 2008, ha fatto della conservazione della tigre di Amur una causa nazionale.
Ufficialmente, le autorità contano oggi circa 750 esemplari in natura, un aumento enorme rispetto agli anni ’40, quando ne sopravvivevano appena 40. Ma molti biologi dubitano della precisione di queste cifre e temono che la situazione sia molto più grave.
L’Amur Tiger Centre, principale organismo di tutela dei felini, è stato fondato per volontà dello stesso Putin. A dirigerlo oggi è Sergey Aramilev, che ha cercato di ridimensionare l’allarme: “Le morti umane per attacchi di tigre di Amur sono estremamente rare. Dal 2010 al 2024 sono stati registrati 20 attacchi contro esseri umani, con 13 feriti e sette morti. Di questi, 18 sono stati provocati dall’uomo” ha dichiarato Aramilev. [...] Mentre le autorità minimizzano, la paura cresce. In gennaio, gli abitanti di un villaggio hanno denunciato sui social la presenza di una tigre che predava i cani del paese. Altri hanno minacciato di boicottare le elezioni locali finché non verranno adottate misure di protezione".