Usa, ottobre nero per l'occupazione, oltre 150mila licenziamenti: +175% rispetto allo stesso periodo del 2024, +183% rispetto a settembre 2025

Il peggiore dato mensile degli ultimi 22 anni. L'intelligenza artificiale e la riorganizzazione post-Covid ridisegnano il mercato del lavoro americano

Gli Stati Uniti hanno registrato a ottobre il mese più critico per i licenziamenti degli ultimi 22 anni, con oltre 153.000 posti di lavoro eliminati, secondo i dati della società di consulenza Challenger, Gray & Christmas. Si tratta di un aumento del 175% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 183% rispetto a settembre, un'accelerazione che sta sollevando preoccupazioni sulla tenuta del mercato del lavoro a stelle e strisce.

Il quadro complessivo appare ancora più preoccupante se si considera l'intero anno: nei primi dieci mesi del 2025 sono stati annunciati 1,1 milioni di tagli occupazionali, con un incremento del 65% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta del livello più alto dal 2020, l'anno della pandemia.

La rivoluzione tecnologica che cambia il lavoro

Secondo gli analisti di Challenger, Gray & Christmas, non si tratta soltanto di un normale aggiustamento ciclico dell'economia. "Come nel 2003, una tecnologia dirompente sta cambiando il panorama", ha dichiarato Andy Challenger, direttore commerciale della società. Il riferimento è all'intelligenza artificiale, che sta rimodellando interi settori produttivi con una rapidità paragonabile solo all'avvento della telefonia mobile nei primi anni Duemila.

L'intelligenza artificiale è stata la seconda causa più citata per i licenziamenti di ottobre, con 31.039 posti eliminati per questa ragione, superata solo dal taglio dei costi. Nel corso dell'anno, l'IA ha contribuito all'eliminazione di quasi 50.000 posizioni lavorative.

I settori più colpiti

Il comparto tecnologico ha annunciato 33.281 tagli a ottobre, quasi sei volte il livello di settembre. Anche il settore della logistica e dei magazzini ha subito un duro colpo, così come il commercio al dettaglio, che sta affrontando il cambiamento nelle abitudini di consumo e la crescente concorrenza dell'e-commerce.

Tra le grandi aziende che hanno proceduto ai licenziamenti figurano colossi come Amazon, Intel, UPS e Target, quest'ultima con 1.800 dipendenti licenziati negli uffici amministrativi, pari all'8% della forza lavoro corporate.

Il settore retail ha registrato quest'anno 88.664 tagli, un aumento del 145% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Un mercato del lavoro in trasformazione

Gli esperti sottolineano che l'economia americana sta uscendo dalla fase eccezionale del boom post-pandemico, quando le aziende faticavano a trovare personale e i dipendenti godevano di grande sicurezza occupazionale. Ora il pendolo sta oscillando dall'altra parte: le imprese stanno tagliando costi, congelando le assunzioni e integrando l'intelligenza artificiale per aumentare l'efficienza.

Un dato particolarmente significativo riguarda le intenzioni di assunzione: attraverso ottobre, i datori di lavoro hanno annunciato solo 488.077 assunzioni previste, in calo del 35% rispetto all'anno scorso e il livello più basso dal 2011. Questa combinazione di licenziamenti elevati e scarsa propensione ad assumere crea un contesto difficile per chi perde il lavoro.

Il fattore pubblico

Un elemento che caratterizza il 2025 è l'impatto delle riduzioni nel settore pubblico federale. I tagli nell'impiego pubblico hanno eliminato oltre 290.000 posti di lavoro, inclusi dipendenti federali e appaltatori, con effetti a cascata su università, ospedali, istituti di ricerca e organizzazioni non profit che dipendono da finanziamenti governativi.

Prospettive incerte

"In un momento in cui la creazione di posti di lavoro è ai minimi degli ultimi anni, l'immagine di aziende che annunciano licenziamenti nel quarto trimestre è particolarmente sfavorevole", ha osservato Andy Challenger. Tradizionalmente, infatti, le imprese americane evitavano di annunciare tagli occupazionali in prossimità delle festività, una prassi che sembra essere venuta meno.

La situazione è resa ancora più complessa dall'assenza di dati ufficiali governativi sull'occupazione, sospesi a causa dello shutdown amministrativo a Washington. Questo rende più difficile per la Federal Reserve e gli operatori economici avere un quadro preciso della situazione e prendere decisioni informate sulla politica monetaria.

Resta una possibilità che, con i tagli dei tassi d'interesse e un buon andamento economico a novembre, le aziende possano fare un'ultima spinta nelle assunzioni di fine anno, ma al momento le aspettative restano contenute per un robusto mercato del lavoro stagionale nel 2025.

Di Massimo Garofalo