Corruzione Ucraina, chi è il “re delle tangenti” Timur Mindich scappato in Israele: in casa un bidet in oro e mazzi di banconote da €200

Nel corrotto giro d’affari ucraino da 100 milioni, Timur Mindich è il “re delle tangenti". In casa sono stati trovati un bidet oro e mazzi di banconote da 200 euro. Ora è ricercato e si nasconde in Israele. Kvartal 95 è di proprietà di Mindich e Zelensky

Nello "scandalo" corruzione in Ucraina e nel giro d’affari da 100 milioni basato sul ricatto dei fornitori di Energoatom, Timur Mindich è stato definito il “re delle tangenti”. Nella sua villa gli investigatori hanno trovato un bidet d’oro e pacchi di banconote da 200 euro nascosti negli armadi. Ora è ricercato, fuggito all’estero: secondo diverse fonti sarebbe scappato in Israele, dove si starebbe muovendo con l’appoggio di vecchie reti d’affari. 

Corruzione Ucraina, chi è il “re delle tangenti” Timur Mindich scappato in Israele: in casa un bidet in oro e mazzi di banconote da €200

Una toilette d’oro massiccio e armadi colmi di sacchetti pieni di banconote da 200 euro: sono alcuni dei beni scoperti dagli investigatori del National Anti-Corruption Bureau ucraino (NABU) e ricondotti all’imprenditore Timur Mindich, figura di spicco dell’economia ucraina. Attivo nell’immobiliare, nei fertilizzanti, nel settore bancario e nel commercio di diamanti, Mindich è soprattutto noto come storico co-proprietario della società di produzione televisiva Kvartal 95, il nucleo dell’ascesa artistica e politica di Volodymyr Zelensky.

Secondo NABU, il “metodo Mindich” avrebbe funzionato così: pressioni e ricatti sui fornitori di Energoatom, appalti pilotati, fondi sottratti ai progetti di difesa delle infrastrutture energetiche minacciate dagli attacchi russi. Il materiale raccolto da NABU lascia intuire uno scenario ancora più grave: oltre 1.000 ore di audio registrate da Mindich con i suoi interlocutori, conversazioni in russo piene di allusioni, accordi, percentuali, code name. Un teaser diffuso sui social dall’agenzia anticorruzione è sembrato un avvertimento ai livelli più alti della politica ucraina. Infatti, nell’inchiesta compaiono nomi politici di primissimo piano, come l’ex ministro dell’Energia e poi della Giustizia Herman Halushchenko, dimessi dalla carica e in attesa di sviluppi giudiziari. 

Timur Mindich avvistato a Tel Aviv

Il deputato ucraino Yaroslav Zhelezniak ha reso nota l’attuale ubicazione di Tymur Mindich  e dei fratelli Zuckerman, coinvolti nella rete di affari legata all’imprenditore. Secondo fonti giornalistiche, Mindich e i fratelli Zuckerman si trovano attualmente in Israele, dove sono stati avvistati a Tel Aviv. Il deputato ha inoltre rivelato l’indirizzo del back office tramite cui Mindich gestiva i suoi flussi finanziari, cruciale per comprendere il funzionamento della rete economica legata a “Kvartal-95”: "Kiev, via Volodymyrska 20/1A, appartamento". A questo indirizzo risultava registrato Leonid Vasyliovych Derkach (1939-), padre di Andrii Derkach, già considerato un traditore da diverse fonti investigative. L’attuale proprietaria ufficiale dell’immobile è Olena Vasylivna Derkach (nata nel 1941).

Zelensky e Mindich come soci di Kvartal 95

L’indagine di NABU minaccia ora di avere conseguenze potenzialmente decisive sul futuro politico del presidente. Solo quattro mesi fa Zelensky aveva tentato di sottrarre autonomia a NABU e SAPO, le due agenzie anticorruzione più indipendenti del Paese, imponendo una riforma improvvisa e mai spiegata che avrebbe consegnato al governo il controllo delle indagini. Il tentativo è fallito grazie alla pressione internazionale e a proteste interne che, per la prima volta dall’inizio della guerra, hanno portato i cittadini in piazza contro il loro presidente. Oggi quello scontro istituzionale esplode e vede da una parte NABU, sostenuta da UE e USA; e dall’altra l’SBU, fedele a Zelensky e capace di influenzare tribunali e procure. Due poli che combattono come in una guerra parallela, mentre il Paese affronta l’invasione russa.

La partita ora riguarda soprattutto Zelensky. Molti suoi sostenitori provano a derubricare tutto a “operazioni di disinformazione russa”, ma il fatto che i sospetti tocchino il suo ex socio più vicino e figure chiave della sua amministrazione rende questa difesa sempre meno credibile.