Papa Leone XIV incontra Abu Mazen al Vaticano, i due rilanciano soluzione a due Stati: "Unico modo per porre fine davvero alle ostilità a Gaza"
Papa Leone XIV e Abu Mazen rilanciano la soluzione a due Stati. Il Vaticano, che ha riconosciuto la Palestina nel 2015, chiede di fermare il conflitto e aiutare Gaza
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen ha fatto visita a papa Leone XIV al Vaticano per la prima volta. I due capi di Stato hanno avuto "un incontro produttivo", in cui si è parlato molto di Medio Oriente e di Gaza. Entrambi hanno rilanciato la soluzione dei due Stati, indicandola come "l'unico modo per porre fine veramente alle ostilità".
Papa Leone XIV incontra Abu Mazen al Vaticano, i due rilanciano soluzione a due Stati: "Unico modo per porre fine davvero alle ostilità a Gaza"
Storico incontro questa mattina in Vaticano tra il presidente palestinese Abu Mazen e papa Leone XIV, il primo tra i due da quando il Pontefice è stato eletto. Durante il colloquio, svoltosi nel Palazzo Apostolico, è stato riaffermato l’impegno comune per la pace in Medio Oriente e, in particolare, “l’urgenza di prestare soccorso alla popolazione civile di Gaza e di porre termine al conflitto, perseguendo la prospettiva della soluzione a due Stati”, come ha reso noto la Santa Sede in un comunicato ufficiale.
L’incontro coincide con il decimo anniversario dell’Accordo Globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina, firmato nel 2015, anno in cui il Vaticano ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina, sancendo un passo storico nelle relazioni bilaterali. Il documento del 2015 regolava gli aspetti giuridici della presenza della Chiesa cattolica nei Territori palestinesi e ribadiva il sostegno del Vaticano alla nascita di uno Stato palestinese indipendente accanto a Israele.
Ieri Abu Mazen si era recato alla basilica di Santa Maria Maggiore per rendere omaggio alla tomba di papa Francesco, mentre domani sarà ricevuto dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Al centro dell’agenda, la seconda fase del piano di tregua promosso nelle scorse settimane dagli Stati Uniti di Donald Trump, con la mediazione di Egitto e Qatar.
Il piano prevede la consegna delle armi da parte di Hamas e delle altre milizie palestinesi, ponendo fine a diciotto anni di controllo della Striscia di Gaza. Secondo la proposta americana, la gestione provvisoria del territorio passerebbe a un comitato tecnocratico formato da “personalità indipendenti palestinesi”.
Fonti diplomatiche riferiscono che le trattative internazionali si concentrano proprio sulla composizione di questo organismo e sul ruolo dell’Autorità Nazionale Palestinese, che secondo Washington dovrebbe essere reintegrata nel futuro governo di Gaza. Israele, tuttavia, continua a opporsi a un ritorno dell’Anp nella Striscia.