Sanzioni alla Russia, Putin contro gli Usa: "Atto ostile", il presidente russo non ha gradito il nuovo pacchetto di misure di Washington

A Putin non sono piaciute le recenti sanzioni varate dagli Usa contro la Russia

Il presidente della federazione russa, Vladimir Putin, ha recentemente tuonato contro l'Unione Europea. Ha detto che i continui pacchetti di sanzioni varati da Washington e un subordine dalla UE contro la Russia rappresentano a tutti gli effetti "un atto di ostilità". A onor del vero, come non ci stanchiamo di sottolineare ormai da mesi, le sanzioni varate dall'Europa contro la Russia rappresentano il primo caso storico di sanzioni che recano nocumento al sanzionante e non al sanzionato. Prova ne è, effettivamente, il fatto che la Russia di Putin appare oggi più ringalluzzita che mai, mentre l'Europa sta sprofondando nel baratro, sotto il peso delle sanzioni che continua a varare contro la Russia e che, come un boomerang, le tornano puntualmente in testa. E tuttavia dette sanzioni rappresentano un atto di ostilità dal punto di vista simbolico, rivelando come l'Unione Europea abbia sciaguratamente scelto di interrompere i rapporti pregressi con la Russia di Putin e di intraprendere una stabile ostilità nei confronti di Putin; una ostilità ipocritamente camuffata come difesa dalle mire espansionistiche della Russia stessa, secondo la narrazione demenziale oggi dominante nel quadro dell'ordine discorsivo imperante in Europa. Il nuovo piano orwelliano del Preserving Peace ne è la più fulgida espressione. La verità, non detta perché non dicibile, è che l'Unione Europea si sta scavando da sola la fossa, spezzando tutti i legami con la Russia e con la Cina e condannandosi sempre più al ruolo di colonia subalterna della civiltà del dollaro. A essere isolata non è la Russia, come pure ripete a tambur battente la propaganda egemonica diffusa dai monopolisti del discorso: isolata è l'Unione Europea, ormai condannata al ruolo di semplice serva sciocca di Washington e del suo imperialismo planetario. Da questo punto di vista, come non mi stanco di ribadire ad nauseam, il nostro nemico attualmente non è a Pechino o a Mosca, essendo invece a Bruxelles e a Washington. La Nato e l'Unione Europea sono a tutti gli effetti i due principali nemici dei popoli europei: non potranno esservi libertà e democrazia in Europa fintantoché quest'ultima sarà subalterna al progetto tecnocratico di Bruxelles e all'alleanza imperialistica della NATO, braccio armato della civiltà del dollaro.

di Diego Fusaro