Premio Nobel assegnato alla Machado, oppositrice di Maduro in Venezuela: come sempre un premio agli allineati di Washington insomma

Il premio Nobel per la pace è ormai semplicemente un attestato di fedeltà all'ordine a stelle e strisce

La buona notizia è che il premio Nobel per la pace non è stato assegnato a Donald Trump, il presidente della civiltà imperialista del dollaro (d'altro canto, se lo assegnarono vergognosamente a Barack Obama, il presidente bombardatore, non ci sarebbe stato di che stupirsi se lo avessero assegnato anche al codino biondo che fa impazzire il mondo!). La notizia cattiva è che il Nobel è stato assegnato a María Corina Machado, oppositrice del governo di Maduro in Venezuela. Con tutta evidenza, il Nobel per la pace viene ormai assegnato sempre e solo a chi sia funzionale all'ordine dominante della civiltà a stelle e strisce, che sia Obama o che sia adesso la Machado. Il governo venezuelano di Maduro, continuatore della grande esperienza socialista, patriottica e anti-imperialista di Chavez, risulta tra i più sgraditi alla civiltà del dollaro, dato che Maduro sta fieramente resistendo ormai da anni all'imperialismo del leviatano del dollaro, difendendo le ragioni del patriottismo e del socialismo nel Venezuela ed evitando che quest'ultimo diventi una colonia della civiltà dell'hamburger. La Machado viene ora celebrata e addirittura insignita del Nobel per la pace, proprio come venne a suo tempo celebrato dai giornali più letti e più venduti e dall'ordine discorsivo dominante Guaidó, un guitto atlantista che aspirava a fare del Venezuela il cortile di casa di Washington. Non dobbiamo dunque stupirci se, sulle pagine del "Corriere della sera", il bardo cosmopolita Roberto Saviano, dal sontuoso attico di Nuova York e sempre cinto da noia patrizia, celebri a caratteri cubitali la Machado: è la prova provante di quanto andiamo dicendo, ossia del fatto che la Machado risulta integralmente funzionale all'ordine della globalizzazione neoliberale e americanocentrica. Per parte nostra, continuiamo a sperare nel Venezuela di Maduro come nella Cina di Xi Jinping, nella Russia di Putin e in tutti gli altri paesi disallineati, che stanno con coraggio provando a resistere alla americanizzazione forzata, identificata ideologicamente con il passaggio alla democrazia e alla libertà.

di Diego Fusaro