Israele, film filopalestinese "The Sea" vince Ophir Awards e ottiene nomination all'Oscar, ritorsione di Tel Aviv: taglio fondi all'Academy nazionale
La pellicola diretta dal regista israeliano Shai Carmeli-Pollak, racconta la storia di Muhammad Gazawi, ragazzo palestinese di 12 anni che vive sotto occupazione in Cisgiordania e rischia la vita per raggiungere per la prima volta la spiaggia di Tel Aviv
In Israele, il film filopalestinese "The Sea" ha vinto gli Ophir Awards, i premi nazionali del cinema, ottenendo automaticamente la candidatura all'Oscar 2026 come miglior film straniero. La pellicola diretta dal regista israeliano Shai Carmeli-Pollak, racconta la storia di Muhammad Gazawi, ragazzo palestinese di 12 anni che vive sotto occupazione in Cisgiordania e rischia la vita per raggiungere per la prima volta la spiaggia di Tel Aviv. Il ministero della Cultura israeliano ha già fatto partire le prime ritorsioni: stop ai fondi pubblici per la film Academy nazionale.
Israele, film filopalestinese "The Sea" vince Ophir Awards e ottiene nomination all'Oscar
Il film che rappresenterà Israele agli Oscar 2026 è una pellicola filopalestinese. "The Sea" ha infatti vinto gli Ophir Awards, ragion per cui, è stato candidato automaticamente alla 98esima edizione degli Academy Awards in programma il 15 marzo 2026. Un bello smacco per il governo israeliano, costretto a fare i conti con condanne unanimi sul genocidio a Gaza, vedasi quella dell'Onu, e con azioni che suggeriscono come il vento sia cambiato. Diversi Paesi hanno infatti decidere di riconoscere lo Stato di Palestina, e persino l'Ue si è mossa su sanzioni ad Israele, anche se per il momento non ha ancora stoppato la vendita di armi.
Il direttore dell’Accademia israeliana per il Cinema e la Televisione, Asaf Amir, ha espresso apprezzamento per la scelta del film: "Di fronte agli attacchi del governo israeliano al cinema e alla cultura israeliani, e agli appelli di alcune parti della comunità cinematografica internazionale a boicottarci, la selezione di "The Sea" rappresenta una risposta potente e risonante. Sono orgoglioso che un film in lingua araba, nato dalla collaborazione tra israeliani e palestinesi, rappresenti Israele nella competizione per gli Oscar".
Di tutt'altro avviso il governo israeliano. Il ministro della cultura Zohar ha definito "vergognosa" la vittoria del film, sottolineando che il film ritrae i soldati israeliani "in una luce negativa". "Non c’è schiaffo più grande in faccia ai cittadini israeliani dell’imbarazzante e distaccata cerimonia annuale degli Ophir Awards. A partire dal bilancio 2026, questa patetica cerimonia non sarà più finanziata con i soldi dei contribuenti. Sotto la mia supervisione, i cittadini israeliani non pagheranno di tasca propria una cerimonia che sputa in faccia ai nostri eroici soldati", ha dichiarato.