Dal vaccino Covid alla Global Sumud Flottilla, da Ventotene ad Hamas: l’intoccabilità della Verità (che invece è Propaganda)

Schillaci crede di essere dalla parte giusta sui vaccini. E pure Mattarella crede di essere dalla parte giusta e ci propone ancora la storiella del Manifesto di Spinelli e di Ventotene come luogo di libertà, come fonte battesimale per l’Europa che abbatte le Nazioni

Per cominciare faccio i più cari auguri al mio amico Stefano Puzzer, “il” portuale di Trieste. Con Stefano ci siamo conosciuti in occasione di quella protesta drammatica e storica assieme, una resistenza che ancora oggi emoziona anche se dimenticata per lo più. Puzzer pagò a caro prezzo quella sua resistenza alle regole assurde del green pass, in assenza del quale non si poteva andare a lavorare. Scioperarono, i portuali perché chè “il portuale paura non ne ha”. Quello sciopero fu come spezzare le catene, per questo Trieste diventò la piazza della resistenza, i portuali i leader naturali e noi tutti il popolo che stava lì in segno di solidarietà. Ci spazzarono via con gli idranti. Ma quella piazza non mollò, ci spostammo poco più in là.
Per Stefano Puzzer però cominciò un altro calvario, più subdolo: isolato perchè l’invidia è una brutta bestia. Si candidò con Italexit (grazie ancora, Stefano) assieme a Vanni Frajese, a Raffaella Regoli e tanti altri coraggiosi incoscienti. Finì com’è finita, nessun pentimento. Tornammo a lavorare nella coerenza delle battaglie fatte.

Stefano no, lui non poteva tornare a lavorare perché nel frattempo era stato licenziato dal porto di Trieste. E si trovò solo. Qualche volta si è sfogato, sempre con la grande dignità e con il coraggio di allora. Ieri la Cassazione, dopo quattro processi, ha ordinato il reintegro. Stefano ritorna al porto, con le cicatrici ma con la dignità di chi non ha abbassato il capo. Insomma ha vinto lui, Stefano Puzzer. E io lo abbraccio.

Ha vinto - e in questo caso aggiungo “purtroppo” - il ministro Orazio Schillaci, il quale si è infilato nella testa di Giorgia Meloni e ha usato a suo vantaggio il desiderio di lei di non toccare la squadra di governo. Ha fatto trascorrere il tempo e alla fine ha riscosso il premio: lui resta al suo posto e le sue contro-decisioni sui membri della commissione vaccini (un organo solo consultivo, nulla di più) ormai sono un dato di fatto. "Di immunizzazioni parlino gli esperti", ha spiegato in una intervista al Messaggero, come a dire che i due medici della discordia, Serravalle e Bellavite, non lo sarebbero. E allora, caro ministro, perché li nominò in prima battuta? Non lo fece lei, e allora chi? Cosa è accaduto nel frattempo? Quali pressioni ha ricevuto? Qualcosa dev’essere successo. "Il pluralismo? La scienza ha le sue regole", spiega ancora. Beh, anche Big Pharma ha le sue regole e infatti la corrispondenza, proprio sui vaccini, tra il capo della Pfizer e la Von Der Leyen ancora non esce nonostante i giudici abbiano ordinato di fare trasparenza. La scienza ha le sue regole, ma le regole del business sui farmaci valgono molto di più e così la Propaganda diventa Verità. Ed è intoccabile.

La Verità… Ognuno ha la propria, anche se il più delle volte si tratta di opinioni. Però l’opinione non basta, vale poco. La mia opinione dev’essere più importante della tua perché è quella giusta, è quella che sta dalla parte giusta della Storia. A Trieste avevano licenziato Puzzer perché credevano di essere dalla parte giusta. Invece erano, in quel momento, solo i più forti: tenevano… l’idrante dalla parte del manico.

Schillaci crede di essere dalla parte giusta sui vaccini. E pure Mattarella crede di essere dalla parte giusta e ci propone ancora la storiella del Manifesto di Spinelli e di Ventotene come luogo di libertà, come fonte battesimale per l’Europa che abbatte le Nazioni. Il Manifesto di Ventotene è il libro politico più sopravvalutato, una operazione politica in piena regola per la liturgia europeista. È propaganda ideologica elevata a Verità. Infatti poi il conto della Storia è pesante da pagare: l’Europa non pesa nulla, finge di essere un soggetto politico e invece è solo un’aristocratica decaduta, spogliata dal titolo, una Venere invecchiata male. Il guaio è che per colpa di questa arteriosclerosi rischiamo di far fallire ogni tentativo serio di mediazione politica con Putin.

Ognuno ha la propria propaganda da difendere. Tutti, a destra come a sinistra. Sulla Flottilla cacciano la giornalista della Stampa perché non si adeguava alle regole della ditta, cioé le regole della Propaganda: la Flottilla salverà Gaza.

Invece la Flottilla è una operazione di propaganda, assai costosa. Dall’altra parte, cioè a destra, c’è la propaganda su Hamas. "E voi dovete dire che quelli di Hamas sono dei terroristi, delle bestie, dei criminali", ripetono come un mantra. Fintanto che in questa rappresentazione qualcuno, da destra, dice: ma se il sultano del Qatar va ai funerali dei membri di Hamas uccisi da Israele, allora anche quel sultano è “collusso”. E allora perché con il fondo sovrano del Qatar il mondo occidentale, l’America, l’Europa, l’Italia ci fanno tanti affari? Non è amico di Hamas? Forse la realtà è più complessa. E non necessita dei sacerdoti della verità.

Di Gianluigi Paragone