Global Sumud Flotilla, drone su Greta Thunberg? Nave in fiamme davanti alla Tunisia, ma le autorità smentiscono tutto!

Attivisti pro-Gaza parlano di attacco, ma la Tunisia replica: “Nessun drone, esplosione dall’interno”

La nave su cui viaggiava Greta Thunberg, diretta a Gaza con altri attivisti pro-Palestina, è finita al centro di un giallo internazionale: incendio a bordo, accuse di attacco con drone e una smentita secca dalle autorità tunisine.

Il gruppo organizzatore della missione umanitaria, Global Sumud Flotilla (GSF), ha lanciato l’allarme: la loro imbarcazione “Family Boat”, battente bandiera portoghese, sarebbe stata colpita da un ordigno incendiario mentre era ferma al largo del pittoresco porto di Sidi Bou Said, vicino Tunisi.

Le immagini postate sui social mostrano fumo, danni al ponte e attivisti in allerta. Ma la Guardia Nazionale tunisina frena subito: “Nessun drone rilevato nei cieli, l’esplosione sembra arrivare dall’interno della nave”.

A gettare benzina sul fuoco è Francesca Albanese, relatrice ONU per i diritti umani e residente in Tunisia: “Se fosse un attacco esterno, sarebbe una violazione della sovranità tunisina”. La diplomatica – già sanzionata dagli USA per le sue posizioni anti-Israele – era al porto e sta “verificando i fatti”.

Nel frattempo, la missione della GSF – “rompere l’assedio di Gaza” – continua a far discutere. A giugno, una nave simile era già stata bloccata dalle forze israeliane e Greta stessa era stata rimpatriata dopo il sequestro del mezzo.

Israele liquida queste operazioni come “stunt pubblicitari”, ma la tensione cresce: a maggio un’altra nave, The Conscience, aveva denunciato un presunto attacco con drone al largo di Malta.

Ad oggi, nessuna prova concreta del presunto attacco. Ma le polemiche bruciano più dell’incendio a bordo. E Greta? Sempre in prima linea, tra le fiamme – vere o mediatiche – di un conflitto senza fine.

Di Aldo Luigi Mancusi