Macron perde il 4° Premier in 2 anni: Francia nel caos, debito alle stelle e giovani senza pensione
Bayrou se ne va sbattendo la porta e svela il disastro: “Abbiamo rotto tutto”. E ora Macron rischia grosso
La presidenza di Emmanuel Macron affronta un nuovo momento di profonda instabilità politica, dopo le dimissioni di François Bayrou, quarto Primo Ministro a lasciare l’incarico nell’arco di appena ventiquattro mesi. La sua uscita, accompagnata da un discorso sorprendentemente diretto e critico, ha scatenato nuove polemiche sullo stato economico e istituzionale della Repubblica.
Nel suo intervento, Bayrou ha tracciato un quadro allarmante: finanze pubbliche in forte deterioramento, un debito fuori controllo e prospettive previdenziali fosche, soprattutto per le giovani generazioni. La dichiarazione, in un Paese già attraversato da tensioni sociali e proteste cicliche, è suonata per molti come l’ammissione definitiva di un fallimento politico e programmatico.
L’attenzione pubblica si è immediatamente spostata su Emmanuel Macron, sempre più isolato, la cui leadership appare ora indebolita sia a livello interno che internazionale. Le sue scelte in politica estera e militare, in particolare l’aumento delle spese per la difesa in un momento di austerità, sono al centro delle critiche.
In Parlamento, si discute di una possibile coalizione di emergenza con le forze di sinistra, ma la mancanza di una maggioranza stabile e il crescente malcontento popolare rendono l’ipotesi difficile da realizzare. Intanto, la pressione dell’opinione pubblica – tra manifestazioni e appelli all’Eliseo – spinge sempre più osservatori a chiedersi se Macron possa davvero concludere il suo mandato.
In uno scenario europeo già segnato da incertezze, un eventuale passo indietro del Presidente francese sarebbe un terremoto politico. Ma, per alcuni, significherebbe anche l’inizio di una nuova fase: meno spettacolare, forse, ma potenzialmente più responsabile.
Di Aldo Luigi Mancusi