Gaza, macchina propagandistica israeliana a pieno regime per negare carestia: fake news, influencer e mln di $ nascondono catastrofe umanitaria
Mentre la macchina propagandistica israeliana lavora a pieno regime attraverso vili e scandalose fake news, influencer e milioni di dollari per negare la carestia, i numeri documentati dalle organizzazioni internazionali raccontano una storia di deliberata crudeltà e una realtà incontestabile
Il 20 agosto 2024, il sistema di monitoraggio globale della famesupportato dall'ONU ha ufficialmente dichiarato che esiste una carestia "interamente causata dall'uomo" in Gaza City, il centro più popolato dell'enclave prima del 7 ottobre 2023. Cinquecentomila persone - almeno un quarto dei palestinesi di Gaza - si trovano attualmente in uno stato di fame, secondo il sistema Integrated Food Security Phase Classification (IPC).
- I numeri della crisi:
- Oltre 320.000 bambini, l'intera popolazione sotto i cinque anni nella Striscia di Gaza, sono a rischio di malnutrizione acuta
- Un terzo della popolazione non mangia per diversi giorni consecutivi
- Quasi 100.000 donne e bambini soffrono di malnutrizione acuta grave e necessitano di cure immediate
- Le restrizioni agli aiuti umanitari
Dal 2 marzo 2025, il governo israeliano ha nuovamente bloccato tutti gli aiuti che entrano a Gaza, incluso il carburante, rappresentando la chiusura completa più lunga nella storia del blocco. Questo blocco ha avuto conseguenze devastanti:
- Durante questo blocco completo (2-25 marzo 2025), almeno 58 persone sono morte di fame
- Il blocco ha causato un aumento dei prezzi alimentari fino al 1.400%
- Entro la fine del mese, tutti i panifici sostenuti dal WFP avevano finito la farina e l'olio da cucina.
Le organizzazioni umanitarie internazionali documentano un pattern di ostruzionismo sistematico:
Dal 1° gennaio 2024, le autorità israeliane hanno frenato le missioni umanitarie bloccando il 56% degli aiuti umanitari diretti nel nord di Gaza.
Quando la giustizia internazionale smaschera le bugie
Il 21 novembre 2024, la Camera Preliminare I della Corte Penale Internazionale ha emesso mandati d'arresto per Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, demolendo completamente la narrativa propagandistica israeliana.
Le accuse specifiche includono:
- Il crimine di guerra dell'uso della fame come metodo di guerra
- I crimini contro l'umanità di omicidio, persecuzione e altri atti inumani
La Camera ha ritenuto che ci siano ragioni sufficienti per credere che Netanyahu e Gallant abbiano "intenzionalmente e consapevolmente privato la popolazione civile di Gaza di aiuti umanitari indispensabili per la loro sopravvivenza, inclusi cibo, acqua, e medicinali e forniture mediche, così come carburante ed elettricità".
La CPI ha smontato le bugie israeliane stabilendo che le restrizioni erano "motivate politicamente e non da necessità militari", confutando direttamente le giustificazioni di sicurezza ripetute dalla propaganda israeliana. La Camera ha trovato che la loro condotta ha portato "all'interruzione della capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire cibo e altri beni essenziali alla popolazione bisognosa di Gaza".
L'infernale e terribile macchina della propaganda: 2 milioni di dollari per nascondere la fame
Mentre a Gaza centinaia di migliaia di persone letteralmente muoiono di fame, il governo israeliano ha messo in campo una sofisticata operazione di propaganda digitale per negare questa realtà. Una di queste campagne segrete è stata commissionata dal Ministero israeliano degli Affari della Diaspora, che ha stanziato circa 2 milioni di dollari per l'operazione, incaricando aziende di marketing politico con sede a Tel Aviv.
La strategia della disinformazione
L'operazione israeliana consiste in quello che gli esperti chiamano "propaganda 101": inondare lo spazio informativo con contenuti che suggeriscono una narrativa specifica, soprattutto nelle ore cruciali quando il pubblico è più attento. Come riporta The Intercept (testata giornalistica online progressista americana fondata nel febbraio 2014 da Glenn Greenwald, Laura Poitras e Jeremy Scahill): "Al centro della campagna di guerra dell'informazione di Israele c'è una missione tattica per disumanizzare i palestinesi e inondare il discorso pubblico con un flusso di accuse false, non supportate e non verificabili".
- Gli strumenti della propaganda
- Deployment di strumenti di intelligenza artificiale (AI) e bot farm
- Contenuti grafici emotivamente carichi e falsi
- Campagne coordinate su X (ex Twitter), YouTube e altre piattaforme
- Video e foto manipolate viste oltre 4 milioni di volte
- L'operazione "influencer": teatro della crudeltà
Il governo israeliano ha recentemente orchestrato una delle sue operazioni di propaganda più ciniche, squallide e mostruose: ha organizzato l'ingresso nella Striscia di Gaza di 10 influencer americani e israeliani dei social media come parte di una campagna per "rivelare la verità" sulle condizioni umanitarie.
Questa operazione è avvenuta mentre:
- Un terzo della popolazione di Gaza non mangia per giorni consecutivi
- I bambini muoiono di malnutrizione documentata
- Le organizzazioni umanitarie denunciano la peggiore crisi alimentare mai registrata.
Uno degli influencer ha postato: "Potete odiarmi per essere andato a vedere la verità, non cambierà i fatti. Israele NON è la ragione per cui molti palestinesi stanno morendo di fame". Questa affermazione arriva mentre la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati d'arresto proprio per l'uso della fame come arma di guerra.
Il contrasto tra propaganda e realtà documentata, le bugie ufficiali contro la realtà dei fatti
Mentre il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz dichiara apertamente: "La politica di Israele è chiara: nessun aiuto umanitario entrerà a Gaza, e bloccare questo aiuto è una delle principali leve di pressione", la macchina propagandistica israeliana nega simultaneamente che ci sia una crisi alimentare.
Il rappresentante israeliano alle Nazioni Unite ha dichiarato: "La calunnia che la popolazione di Gaza sta attualmente morendo di fame è semplicemente falsa", definendo i rapporti sulla carestia imminente "una completa bugia e fabbricazione" e "una diffamazione contro Israele".
Ma i fatti documentati raccontano tutt'altro:
- 57 bambini sono morti per malnutrizione solo durante il blocco degli aiuti di marzo
- 516 persone uccise mentre cercavano cibo presso i siti di distribuzione
- Più di 10.000 feriti negli stessi incidenti
- Identificati 9.205 bambini con malnutrizione acuta solo nel mese di luglio.
- L'Ambasciata USA diffonde fake news per conto di Israele
In un episodio particolarmente grottesco, l'Ambasciata USA di Gerusalemme ha pubblicato una dichiarazione accusando New York Times, CNN e Associated Press di aver riportato "notizie FALSE" sui civili uccisi mentre cercavano aiuti alimentari. L'ambasciata ha affermato: "Video dei droni e testimonianze dirette hanno chiaramente mostrato che non ci sono state ferite, nessuna fatalità, nessuna sparatoria, nessun caos".
Questa dichiarazione è però stata palesemente e incontrovertibilmente smentita dai rapporti documentati delle stesse organizzazioni umanitarie sul campo che hanno registrato centinaia di vittime in questi incidenti: secondo il Ministero della Salute di Gaza infatti, tra il 27 maggio e il 4 agosto, il numero di vittime tra le persone che cercavano di raggiungere le forniture alimentari presso i siti di distribuzione militarizzati o lungo i percorsi dei convogli di aiuti umanitari è aumentato a 1.516 vittime e più di 10.000 feriti. Basandosi sui dati disponibili per il mese di luglio, su 117.366 bambini tra i sei e i 59 mesi sottoposti a screening a luglio, 9.205 bambini sono stati identificati come affetti da malnutrizione acuta, la cifra mensile più alta registrata finora.
La documentazione raccolta dalle principali organizzazioni internazionali - ONU, WFP, OMS, Amnesty International, Human Rights Watch - così come i mandati d'arresto della Corte Penale Internazionale, smascherano completamente la campagna di propaganda israeliana e rivelano una realtà scandalosa, agghiacciante e disumana.
Il contrasto tra propaganda e realtà è devastante e vergognosa:
- Mentre Israele spende 2 milioni di dollari in propaganda sui social media per dissimulare e nascondere una agghiacciante realtà, i bambini di Gaza muoiono letteralmente di fame
- Mentre gli influencer postano video di negazione, 1.516 persone vengono uccise mentre cercano cibo
- Mentre l'ambasciata USA diffonde fake news sui media, 9.205 bambini vengono identificati con malnutrizione acuta in un solo mese.
Come ha dichiarato Cindy McCain, Direttore Esecutivo del WFP, smontando direttamente le bugie israeliane: "La sofferenza insopportabile del popolo di Gaza è fin troppo chiara agli occhi del mondo intero. Aspettare la conferma ufficiale della carestia per fornire gli aiuti alimentari salvavita di cui hanno disperatamente bisogno è inconcepibile".
In buona sostanza, quel che ormai sappiamo fin troppo bene tutti e che diviene addirittura stucchevole dover ripetere, è che Israele utilizza deliberatamente la fame come arma di guerra contro 2,1 milioni di civili intrappolati a Gaza, mentre allo stesso tempo diffonde propaganda per negare questa realtà. I mandati d'arresto della CPI e la documentazione delle organizzazioni umanitarie internazionali hanno smascherato questa menzogna sistematica.
Nessuna scandalosa e disumana campagna di propaganda, per quanto sofisticata e ampiamente finanziata, può nascondere la morte per fame di migliaia di bambini innocenti. La storia giudicherà non solo i responsabili di questi crimini, ma anche coloro che hanno contribuito a diffondere le bugie per coprirli.
Di Eugenio Cardi