Cambridge Analytica, Zuckerberg patteggia ed evita processo da 8 mld $ sul caso di violazione della privacy di 87 mln utenti
La richiesta degli azionisti di Meta a Zuckerberg era quella di rimborsare personalmente alla società tutte le multe e le spese legali che sono stimate in oltre 8 miliardi di dollari, oltre alla multa 5 miliardi di dollari di multa già comminata dalla FTC nel 2019, e a una class action da 725 milioni di dollari del 2022
Svolta in merito allo scandalo di Cambridge Analytica. Mark Zuckerberg e gli azionisti di Meta hanno raggiunto un accordo per evitare il processo da 8 miliardi di dollari. Il caso riguarda la violazione della privacy avvenuta all'inizio del 2018, quando fu rivelato che la società di consulenza Cambridge Analytica aveva raccolto i dati personali di 87 milioni di account Facebook senza il loro consenso e li aveva usati per scopi di propaganda politica per influenzare le elezioni americane del 2016 che portarono alla vittoria di Donald Trump.
Cambridge Analytica, Zuckerberg patteggia ed evita processo da 8 mld $ sul caso di violazione della privacy di 87 mln utenti
Mark Zuckerberg ha deciso di patteggiare in merito allo scandalo di Cambridge Analytica. La class action da 8 miliardi di dollari intentata contro Zuckerberg e altri manager della società puntava il dito contro i vertici di Meta per non aver svelato i rischi legati alle informazioni usate da Cambridge Analytica.
La richiesta degli azionisti di Meta a Zuckerberg era quella di rimborsare personalmente alla società tutte le multe e le spese legali che sono stimate in oltre 8 miliardi di dollari, oltre alla multa 5 miliardi di dollari di multa già comminata dalla FTC nel 2019, e a una class action da 725 milioni di dollari del 2022.
Non solo Zuckerberg visto che gli azionisti avevano intentato la class action anche contro altri soggetti appartenenti all'azienda e altri che ne avevano fatto parte come Sheryl Sandberg, ex direttore operativo di Meta, Marc Andreessen, venture capitalist e membro del consiglio di amministrazione, Peter Thiel, co-fondatore di Palantir Technologies ed ex membro del board, Reed Hastings, co-fondatore di Netflix e ex membro del consiglio.
Le accuse erano quelle di aver violato in modo ripetuto un accordo del 2012 con la Federal Trade Commission per proteggere i dati degli utenti di Facebook. La piattaforma social sarebbe stata gestita in modo illegale: violazione dell'accordo FTC del 2012 sulla protezione dei dati degli utenti, mancata informazione ai mercati sui rischi derivanti dall'uso improprio dei dati e insider trading.