Dazi Trump entrati in vigore, tariffe Usa del 15% all’Ue, 100% su chip e semiconduttori, tycoon: “Miliardi di $ nelle casse statunitensi”
Il provvedimento, firmato dal dealmaker Trump con un ordine esecutivo, mira – secondo il tycoon – a riequilibrare gli scambi commerciali con paesi che "beneficiano" della potenza economica americana senza corrispondere adeguatamente
Sono entrati in vigore alla mezzanotte ora di Washington (le 6 di oggi in Italia) i dazi imposti dagli Stati Uniti su decine di economie mondiali. Le tariffe variano tra il 15% e il 41%: per l’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud aliquota minima del 15%. Per l’India il dazio sale al 25%, destinato a raddoppiare entro tre settimane, mentre per Siria, Myanmar e Laos si arriva fino al 41%. Per il Brasile si tocca addirittura il 50%. Previsti anche nuovi dazi al 100% su chip e semiconduttori. "Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa", ha dichiarato Donald Trump.
Dazi Trump entrati in vigore, tariffe Usa del 15% all’Ue, 100% su chip e semiconduttori, tycoon: “Miliardi di $ nelle casse statunitensi”
Il nuovo pacchetto di tariffe, che sostituisce i precedenti dazi del 10% applicati da aprile, rientra in un range compreso tra il 15% e il 41% e colpisce le principali economie partner degli Stati Uniti, tra cui l’Unione Europea, il Giappone e la Corea del Sud, che vedono applicarsi un'aliquota minima del 15%.
Il provvedimento, firmato dal dealmaker Trump con un ordine esecutivo, mira – secondo il tycoon – a riequilibrare gli scambi commerciali con paesi che "beneficiano" della potenza economica americana senza corrispondere adeguatamente. Alcuni stati affrontano tariffe ben più elevate: per l’India si parte da un dazio del 25%, destinato a raddoppiare entro tre settimane come misura ritorsiva per l’acquisto di petrolio dalla Russia; per Siria, Myanmar e Laos l’aliquota raggiunge il 40% e in certi casi tocca il 41%.
Caso emblematico quello del Brasile. Nonostante in teoria fosse soggetto a una tariffa “reciproca” del 10%, un prelievo aggiuntivo del 40% è stato disposto in seguito all’incriminazione dell’ex presidente Jair Bolsonaro. Il totale per Brasilia sale dunque al 50%.
In parallelo, la Casa Bianca ha annunciato anche una stretta sull’high tech. "Imporremo dazi significativi su chip e semiconduttori, intorno al 100%", ha dichiarato Trump, sottolineando come la mossa favorisca le aziende americane del settore. La data di entrata in vigore della misura non è stata ancora fissata, ma ha già suscitato reazioni internazionali: Taipei ha precisato che TSMC, il colosso dei semiconduttori taiwanese, sarà esentato in quanto possiede già stabilimenti produttivi negli Stati Uniti.