Gaza, appello a Netanyahu da 5 università israeliane contro il genocidio: “Noi vittime dell’Olocausto, no a danni crudeli a palestinesi innocenti”

Le 5 università i cui rettori hanno firmato la lettera contro il genocidio in corso sono l'Università Ebraica, il Technion, l'Università di Tel Aviv, l'Open University e il Weizmann Institute

I rettori di 5 tra le più importanti università israeliane hanno lanciato un appello al primo ministro Benjamin Netanyahu contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza. In una lettera, i firmatari denunciano il disastro umanitario in corso, ammonendo il governo sulle “conseguenze catastrofiche per i civili, inclusi i neonati”. “Come popolo che ha vissuto gli orrori dell’Olocausto – scrivono – abbiamo anche la responsabilità di usare ogni mezzo a nostra disposizione per prevenire danni crudeli e indiscriminati a uomini, donne e bambini innocenti”.

Gaza, appello a Netanyahu da 5 università israeliane contro il genocidio: “Noi vittime dell’Olocausto, no a danni crudeli a palestinesi innocenti”

Nel testo, sottoscritto dai presidenti dell’Università Ebraica, del Technion, dell’Università di Tel Aviv, dell’Open University e dell’Istituto Weizmann, si legge che i firmatari sono “sconvolti” dalla situazione nella Striscia e “inorriditi dalle immagini provenienti da Gaza, inclusi neonati che muoiono ogni giorno di fame e malattie”.

I rettori chiedono che Netanyahu dia istruzioni dirette all’esercito per intensificare gli sforzi nelrisolvere il terribile problema della fame a Gaza”, sottolineando che l’emergenza colpisce civili non coinvolti nel conflitto, soprattutto bambini.

Pur riconoscendo la “grande responsabilità” di Hamas e di altre organizzazioni palestinesi nella crisi umanitaria, i rettori ribadiscono la necessità morale per Israele di non cedere a logiche distruttive: “Come popolo che è stato vittima dell’orribile Olocausto in Europa, abbiamo il dovere speciale di agire utilizzando tutte le misure disponibili per evitare e scongiurare danni crudeli e indiscriminati a uomini, donne e bambini innocenti”.

Il documento esprime inoltre una ferma condanna per le dichiarazioni incendiarie rilasciate da ministri e membri della Knesset, accusati di “promuovere la distruzione intenzionale di Gaza e spingere la popolazione civile fuori dalla Striscia”.

I presidenti degli atenei si aspettano dal premier e dal governo una presa di posizione netta contro tali discorsi: “Ci aspettiamo che lei e il governo condanniate senza esitazioni queste pericolose affermazioni”, scrivono, precisando che si tratta di “un invito profondamente immorale a compiere azioni che, secondo importanti giuristi in Israele e nel mondo, costituiscono crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.

Particolare preoccupazione viene espressa anche per i presunti piani di costruzione di una “città umanitaria” a Rafah, paragonata a “campi di concentramento della Seconda guerra mondiale”, che – avvertono – causerebbe “danni irreparabili” alla posizione morale di Israele.

Non hanno aderito all’iniziativa i rettori dell’Università di Haifa, dell’Università Ben Gurion, di Bar Ilan, dell’Università Ariel e della Reichmann.