Gaza, falliti i colloqui in Qatar per il cessate il fuoco, Witkoff dalla parte di Netanyahu: “Hamas non agisce in buona fede, sono egoisti”

Hamas ha dichiarato di aver presentato ai mediatori una nuova versione della proposta per un cessate il fuoco di 60 giorni: liberazione di 2100 palestinesi detenuti, in cambio di 10 ostaggi israeliani

I negoziati per un cessate il fuoco a Gaza si sono interrotti bruscamente a Doha. A sancirlo è stato l'inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che si è schierato apertamente con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, puntando il dito contro Hamas: “Non agisce in buona fede, sono egoisti”. I colloqui in Qatar, già da settimane in fase di stallo, si sono arenati definitivamente dopo l'ultima risposta dell'organizzazione palestinese, giudicata irricevibile da Stati Uniti e Israele.

Gaza, falliti i colloqui in Qatar per il cessate il fuoco, Witkoff dalla parte di Netanyahu: “Hamas non agisce in buona fede, sono egoisti”

Witkoff ha motivato così la decisione di ritirare la delegazione americana dalla capitale del Qatar: "Abbiamo deciso di richiamare la nostra squadra da Doha per consultazioni dopo l'ultima risposta di Hamas, che dimostra chiaramente una mancanza di volontà di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Nonostante i mediatori abbiano compiuto grandi sforzi, Hamas non sembra coordinarsi o agire in buona fede. Valuteremo ora opzioni alternative per riportare a casa gli ostaggi e cercare di creare un ambiente più stabile per la popolazione di Gaza. È una vergogna che Hamas abbia agito in modo così egoistico. Siamo determinati a porre fine a questo conflitto e a raggiungere una pace permanente a Gaza”.

L’uscita di scena degli americani avviene in un momento particolarmente critico, dopo che Hamas ha dichiarato di aver presentato ai mediatori una nuova versione della proposta per un cessate il fuoco di 60 giorni: liberazione di 2100 palestinesi detenuti, in cambio di 10 ostaggi israeliani. Le richieste più controverse sarebbero state escluse, ma non sarebbe stato abbastanza da convincere le controparti.

Sulla stessa linea degli Stati Uniti si è espresso anche Benjamin Netanyahu, che ha richiamato i propri negoziatori da Doha: “Se Hamas scambia la nostra disponibilità a raggiungere un accordo per debolezza, per un'opportunità di imporre termini di resa che metterebbero a rischio Israele, si sbaglia di grosso.” Il premier ha poi ribadito con fermezza: “Noi siamo determinati ad ottenere tutti gli obiettivi della guerra. Siamo determinati a riportare tutti a casa ed è quello che faremo”.