Fondo monetario internazionale, vicedirettrice Gita Gopinath dimessa per lavorare ad Harvard, via libera a Trump per mettere le mani sul FMI

Il successore di Gopinath sarà nominato in seguito dalla direttrice Georgieva, ma l’uscita di scena dell’economista apre una finestra di influenza per gli Stati Uniti

Gita Gopinath, prima vicedirettrice generale, ha annunciato le sue dimissioni dal Fondo Monetario Internazionale: tornerà ad Harvard alla fine dell’estate. Una scelta personale che rischia di avere conseguenze geopolitiche significative, aprendo la strada a un nuovo equilibrio nel board dell’istituzione di Bretton Woods. La poltrona che si libera, infatti, spetta tradizionalmente a un candidato proposto dagli Stati Uniti, permettendo così a Trump di mettere le mani anche sul FMI.

Fondo monetario internazionale, vicedirettrice Gita Gopinath dimessa per lavorare ad Harvard, via libera a Trump per mettere le mani sul FMI

Cittadina americana di origini indiane, Gopinath è entrata nel Fondo nel 2019 come prima donna capo economista, su chiamata dell’allora direttrice Christine Lagarde. “Un’opportunità unica nella vita”, ha ricordato l’economista. Stimata per le sue capacità analitiche e gestionali, nel 2022 – sotto l’amministrazione Biden – è stata promossa a vice direttrice generale, la seconda carica più alta del FMI, al fianco di Kristalina Georgieva. Quest’ultima ha annunciato ufficialmente che Gopinath lascerà l’istituto a fine agosto per tornare all’Università di Harvard, dove assumerà la cattedra Gregory and Ania Coffey nel Dipartimento di Economia.

"Sono profondamente grata per il periodo trascorso al FMI, prima come Capo Economista e poi come Primo Vice Direttore Generale – ha dichiarato Gopinath – Ho avuto il privilegio di lavorare a stretto contatto con il brillante e motivato staff del FMI, con i colleghi del management, con il Consiglio Direttivo e con le autorità nazionali. Sono particolarmente grata a Kristalina e alla sua predecessora, Christine Lagarde, per l'opportunità irripetibile di servire i membri del FMI in un periodo di sfide senza precedenti. Ora torno alle mie radici accademiche, dove non vedo l'ora di continuare a spingere la frontiera della ricerca in finanza internazionale e macroeconomia per affrontare le sfide globali e formare la prossima generazione di economisti".

Il successore di Gopinath sarà nominato in seguito dalla direttrice Georgieva, ma l’uscita di scena dell’economista apre una finestra di influenza per gli Stati Uniti. Storicamente, l’asse Washington-Bruxelles si divide le due cariche principali nelle istituzioni nate da Bretton Woods: l’Europa esprime il direttore generale del Fondo, mentre la nomina del vice spetta solitamente agli USA. In questo contesto, Donald Trump avrebbe il via libera per mettere le mani anche sul FMI.

Il tycoon ha più volte contestato le strategie delle grandi organizzazioni multilaterali. Durante il suo precedente mandato aveva accusato la Federal Reserve, sventolando una lettera di dimissioni davanti a parlamentari repubblicani increduli, e aveva lanciato dure critiche contro il FMI e la Banca Mondiale, considerati strumenti inefficienti o politicizzati. Il nuovo segretario al Tesoro, Scott Bessent, ad aprile ha accusato le due istituzioni di mission creep, ovvero di aver allargato eccessivamente il proprio campo d’azione, e ha sollecitato un ritorno alle origini. “Gli Stati Uniti e altri Paesi devono far sì che l’FMI torni a essere l’FMI”, ha detto, aggiungendo che temi come clima, genere e questioni sociali “non sono la missione del fondo”.