Meloni accoglie il guitto Zelensky e gli promette dieci miliardi per la ricostruzione dell'Ucraina: un'altra uscita surreale

Un'uscita surreale, che merita di essere commentata...

Giorgia Meloni ha recentemente accolto in pompa magna a Roma il guitto di Kiev, l'attore Nato Zelensky, prodotto in vitro di Washington,seno di Hollywood. Non ce ne studiamo affatto, dato che il governo italiano della destra bluette neoliberale e filoatlantista, nemico dell'interesse nazionale, da subito si è indecorosamente schierato dalla parte di Kiev e, dunque, dell'imperialismo statunitense, che usa l'Ucraina come semplice instrumentum belli contro la Russia di Putin. Ricordiamo bene gli abbracci tenerissimi tra Giorgia Meloni e il vitto di Kiev, ma poi anche i loro scambi affettuosi su Twitter o X che dir si voglia. Giorgia Meloni ha promesso all'attore Nato ben 10 miliardi destinati alla ricostruzione dell'Ucraina. La situazione risulta tragica, senza in alcun modo essere seria: vi sono ad esempio moltissimi borghi nelle Marche che, dopo l'orrendo terremoto di qualche anno fa, attendono ancora oggi di essere ricostruiti. Ma, a quanto pare, la priorità del governo è l'Ucraina del guitto di Kiev. Curiosa tabella di marcia quella del governo, che si era proclamato patriottico e sovranista e che, more solito, si rivela genuflesso alle politiche imperialistiche di Washington e al loro impiego dell'Ucraina del guitto come braccio armato in funzione antirussa. Possiamo dirlo senza tema di smentita: il governo di Giorgia Meloni ha rinnegato tutte le proprie premesse e le proprie promesse, diventando rapidamente un semplice cameriere di Washington, di Bruxelles e di Israele e facendosi perciò stesso indistinguibile dai precedenti governi della sinistra fucsia neo-liberale.

di Diego Fusaro