Libia, respinta delegazione ministri Ue tra cui Piantedosi da governo di Bengasi, Hammad: “Persone non gradite, ingresso illegale”

La missione includeva, oltre a Piantedosi, il commissario europeo per le Migrazioni, Magnus Brunner, e i ministri dell’Interno di Grecia e Malta, Thanos Plevris e Byron Camilleri

Una delegazione dell’Unione Europea, guidata dal ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, è stata respinta al suo arrivo in Libia, a Bengasi. Il governo parallelo della Cirenaica, guidato da Osama Hammad, ha dichiarato i membri della missione “persone non gradite”, accusandoli di “ingresso illegale”.

Libia, respinta delegazione ministri Ue tra cui Piantedosi da governo di Bengasi, Hammad: “Persone non gradite, ingresso illegale”

L’episodio è stato confermato dall’Afp, che cita un comunicato ufficiale delle autorità orientali libiche. Secondo quanto riferito, il governo di Bengasi ha contestato alla delegazione europea il “mancato rispetto delle procedure di ingresso e soggiorno dei diplomatici stranieri stabilite dal governo libico”, aggiungendo che all’arrivo all’aeroporto di Benina è stato notificato ai partecipanti, “l'obbligo di lasciare il territorio libico quali persone non gradite”.

La missione – che includeva, oltre a Piantedosi, il commissario europeo per le Migrazioni, Magnus Brunner, e i ministri dell’Interno di Grecia e Malta, Thanos Plevris e Byron Camilleri – aveva in agenda un doppio incontro: il primo con il ministro degli Interni del governo di Tripoli, Imad Trabelsi, e successivamente con le autorità della Cirenaica. Mentre la visita a Tripoli si è svolta senza intoppi, il tentativo di avviare un dialogo con l’amministrazione orientale si è concluso con un rifiuto netto.

Il premier della Cirenaica, Osama Hammad, in carica dal 2023 e vicino al generale Khalifa Haftar, ha diffuso una nota dai toni durissimi, parlando di “violazione delle consuetudini diplomatiche e dei trattati internazionali, nonché un atto di mancato rispetto della sovranità nazionale e delle leggi libiche”. Le accuse rivolte alla delegazione europea comprendono anche l’“omissione delle procedure che regolano ingresso, circolazione e residenza dei diplomatici stranieri”.

La visita è stata dunque annullata sul nascere, con i delegati fermati in aeroporto e costretti a lasciare il Paese. Un gesto che mette in discussione i già fragili rapporti tra le due sponde del Mediterraneo, specialmente su un tema sensibile come la cooperazione per il contenimento dei flussi migratori.

Secondo alcune fonti, all’origine dell’incidente vi sarebbe stata “un’incomprensione protocollare non gestita dalla rappresentanza italiana”, precisando tuttavia che “non ha mai riguardato assolutamente la componente italiana della delegazione e men che mai i rapporti bilaterali con l’Italia”.