Principato di Monaco, scoppia la “patata bollente delle dimissioni”. Il Ministro di Stato designato rassegna le dimissioni prima di assumere incarico

Philippe Mettoux, ministro designato, si dimette prima dell’insediamento, salta così la nomina del capo del Governo monegasco. Isabelle Berro Amadeï, Ministro delle Relazioni Esterne e della Cooperazione, agirà ad interim fino alla nuova nomina

Principato di Monaco: preoccupante passo indietro del nuovo Ministro di Stato prima ancora dell’insediamento. Il rammarico del Principe Alberto II

Non è bastata la recente visita del Presidente Francese Emmanuel Macron nel piccolo ma ricco principato della Costa Azzurra per distendere i rapporti più che cordiali tra Repubblica Francese e Principato di Monaco. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno ha scombinato tutti i piani delle autorità monegasche e francesi, che ricordiamo, lavorano in stretta connessione essendo Monaco una sorta di protettorato francese. Il Ministro di Stato, l’equivalente del nostro Presidente del Consiglio, viene scelto dal Principe tra una rosa di nomi messa a disposizione dal Governo d’Oltralpe. Philippe Mettoux, l’uomo indicato come prossimo Ministro di Stato dal Sovrano S.A.S. il Principe Alberto II, ha comunicato il proprio ritiro dall’incarico ancora prima di assumere ufficialmente le funzioni previsto il prossimo 4 luglio. La nomina di Philippe Mettoux, già direttore giuridico e della conformità della SNCF (Società nazionale delle ferrovie francesi) è seguita all’improvvisa scomparsa del Ministro di Stato Didier Guillaume, avvenuta lo scorso gennaio. Una notizia che solleva interrogativi e preoccupazioni sulla tenuta del sistema e sulla trasparenza dei meccanismi di potere dietro le quinte. Soprattutto perché pochi giorni fa, lo stesso Philippe Mettoux aveva espresso pubblicamente  il suo entusiasmo per la fiducia ricevuta dal Principe che lo aveva scelto per guidare il suo Governo. Nel testo le sue parole, colme di orgoglio per la nuova responsabilità, lasciavano immaginare una transizione serena, all’insegna del rilancio e della stabilità. Ma qualcosa, evidentemente, è andato storto. Si parla di pressione esercitate sul funzionario prescelto ancor prima della sua nomina a Palazzo, pressioni di cui non si conosce la natura, ma che bastano a compromettere un incarico tanto delicato quanto strategico per l’equilibrio del Principato. Nel frattempo, Isabelle Berro-Amadeï continuerà ad assicurare l’interim alla guida del Governo, in attesa della nomina di un nuovo Ministro di Stato, che, a questo punto, chissà quando arriverà. Ma nel silenzio ufficiale, cresce la sensazione che il caso Philippe Mettoux non sia soltanto una rinuncia personale, bensì un segnale allarmante sulla necessità di maggiore trasparenza, tutela e garanzia per chi assume ruoli chiave nella macchina dello Stato. Ecco il comunicato diffuso dal Governo di Monaco: “Il Governo ha preso atto della rinuncia del Sig. Philippe Mettoux, che avrebbe dovuto assumere le sue funzioni il prossimo 4 luglio in qualità di Ministro di Stato. Desidera assicurare a S.A.S. il Principe Sovrano la propria piena determinazione e totale impegno, sotto la Sua Alta Autorità, al servizio del Principato. Esprime rammarico per le affermazioni malevoli diffuse dalla stampa e sui social network, il cui unico obiettivo è nuocere all’immagine e alla reputazione di Monaco. Il Governo resta pienamente mobilitato per proseguire nella propria azione, nel rispetto delle Istituzioni del Principato’

Il Consiglio Nazionale prende atto della comunicazione del Signor Philippe Mettoux, il quale, atteso nel Principato il prossimo 4 luglio, ha annunciato la propria rinuncia ad assumere la carica di Ministro di Stato, affidatagli da S.A.S. il Principe Alberto II.Il Presidente Thomas Brezzo ha dichiarato:«In questo momento delicato, pur esprimendo rammarico per una situazione che comporta un ulteriore slittamento dell’arrivo di un nuovo Ministro di Stato, desidero assicurare al Principe Sovrano il pieno impegno delle Consigliere e dei Consiglieri Nazionali nel portare avanti la propria missione al servizio di Monaco e dello Stato di diritto. In un periodo in cui il Principato è osservato con attenzione dalle autorità internazionali, non possiamo tollerare che sia oggetto, ormai da qualche tempo, di attacchi di varia natura, anche mediatici, attraverso la diffusione di dichiarazioni volte a destabilizzarlo.In questo clima negativo, è importante che ognuno sappia che il Consiglio Nazionale continuerà ad esercitare pienamente le proprie prerogative e a compiere il proprio dovere, con indipendenza e costante dedizione al solo interesse generale, senza alcuna subordinazione – come invece insinuato da alcuni – ad interessi privati, nel rigoroso rispetto della nostra Costituzione e delle nostre Istituzioni.In attesa della nomina del nuovo Ministro di Stato, il Consiglio Nazionale proseguirà il lavoro con la Signora Isabelle Berro-Amadeï sui dossier in corso.Oggi più che mai, è fondamentale che ogni Monegasco, ogni residente e ogni attore economico del Principato agisca con responsabilità e moderazione, nell’interesse collettivo, tutelando l’immagine e la reputazione di Monaco, e dimostrando soprattutto determinazione nel difendere il nostro bene più prezioso: l’unità della nostra comunità nazionale attorno al nostro Sovrano.»

Mettoux ha rivelato ad alcuni suoi collaboratori di non poter disporre «degli strumenti necessari per scrivere la nuova pagina» auspicata dal Sovrano. Un’impossibilità che gli è stata confermata in recenti colloqui, e che di fatto lo avrebbe bloccato nell’attuazione della visione espressa dal Principe nel suo «celebre discorso d’Avvento del luglio 2005». Solo pochi giorni fa, il futuro Ministro di Stato aveva dichiarato con determinazione: «Amo le sfide. Mi sono preparato e, fin da quando ho ricevuto la proposta, approvata dalla Francia, mi sono impegnato a conoscere a fondo l’identità dello Stato monegasco». Il Principe Alberto II ha preso atto della rinuncia con un comunicato ufficiale. Ora si apre la ricerca di un nuovo successore per sostituire Didier Guillaume, scomparso improvvisamente lo scorso gennaio. Si rammarica quindi per «i commenti malevoli che sono stati fatti sulla stampa e sui social network, il cui unico scopo è quello di danneggiare l’immagine e la reputazione di Monaco». In un contesto internazionale dove la reputazione del Principato è già messa alla prova da valutazioni critiche (come la recente classificazione UE tra i paesi “ad alto rischio”), questo episodio sembra aggiungere un ulteriore elemento di fragilità istituzionale. Quali forze o interessi sono capaci di far recedere un Ministro designato prima ancora che possa lavorare? Quale clima regna realmente ai vertici? Per ora, le istituzioni mantengono il riserbo. Ma nel silenzio ufficiale, cresce la sensazione che il caso Philippe Mettoux non sia soltanto una rinuncia personale, bensì un segnale allarmante sulla necessità di maggiore trasparenza, tutela e garanzia per chi assume ruoli chiave nella macchina dello Stato.