Pfizergate, mozione di sfiducia contro von der Leyen per sms su vaccini Covid Pfizer con Bourla, voto a luglio - IL TESTO dell’eurodeputato Piperea

L’iniziativa è stata promossa dall’eurodeputato rumeno Gheorghe Piperea, del partito AUR e membro del gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR), ed ha superato la soglia minima richiesta di 72 firme

Mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen in merito allo scandalo Pfizergate. L’iniziativa è stata promossa dall’eurodeputato rumeno Gheorghe Piperea, del partito AUR e membro del gruppo Conservatori e Riformisti Europei (ECR), ed ha superato la soglia minima richiesta di 72 firme. Sono stati 74 gli eurodeputati dei vari schieramenti che hanno sottoscritto il documento, basato sullo scandalo di cui si è resa protagonista la presidente della Commissione Ue: lo scambio di sms segreti con il ceo di Pfizer Albert Bourla per l'acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino Covid su 4,2 miliardi totali. Un caso sul quale von der Leyen è stata bocciata dal tribunale Ue lo scorso maggio. Il voto avrà luogo il prossimo luglio.

Pfizergate, mozione di sfiducia contro von der Leyen per sms su vaccini Covid Pfizer con Bourla

Von der Leyen dovrà affrontare una mozione di sfiducia promossa dall’eurodeputato rumeno Gheorghe Piperea e sottoscritta da 72 eurodeputati appartenenti a diversi schieramenti, tra cui 32 di ECR, 23 del gruppo sovranista ESN, 4 di Patrioti per l’Europa, 1 del PPE e 14 non iscritti.

Il voto è atteso nella sessione plenaria di luglio, e la presidente della Commissione Ue potrebbe andare incontro ad un'altra batosta oltre a quelle già affrontate recentemente, che hanno illustrato senza se e senza ma come nell'acquisto delle dosi di vaccino Covid ci sia stato molto poco di chiaro.

Il New York Times aveva intentato una causa contro von der Leyen, accusandola di mancanza di trasparenza in merito all'acquisto per sms di 1,8 miliardi di dosi di vaccino Covid Pfizer per 35 miliardi di euro. Il caso è arrivato in tribunale e la presidente della Commissione Ue è ora costretta a rendere legittimo l'accesso agli atti. 

In precedenza, von der Leyen era stata condannata per mancata trasparenza sui contratti per l'acquisto di 1 miliardo di di dosi per 2,7 miliardi di euro, e obbligata a pagare le spese legali.