Attacco Usa all'Iran: perché sarà un probabile ulteriore buco nell'acqua, se non un probabile boomerang
La guerra scatenata dal criminale di guerra Netanyahu, seguito dal palazzinaro sociopatico con gli smorti capelli tinti è probabile che non porti da nessuna parte, perché se non hai mezza strategia in mente, se non di menare il torrone (e nel mentre far una valanga di soldi, che manco ti puoi pure spendere oltretutto) puoi solo giocare a buttare la palla in tribuna usque ad mortem, altrui meglio, ma pure tua
Si dica subito in incipit: al netto di Diritto Internazionale, filastrocche su aggressore e aggredito, questioni morali ed opportunità geopolitiche e militari, l'aver compromesso gli sviluppi nucleari, civili e militari del regime iraniano non è poi mica tanto male, anzi.
L'Iran in realtà qui è l'aggredito e basta, con annessa eterna figura da idioti dei vari pappagalli che frignavano su perfido aggressore Putin e su aggredita Ucraina, e che oggi son pure capaci ancora di battere le manine e leccare il deretano lercio della Santa Alleanza, o meglio il Grande Satana yankee-sionistico. Del resto lo diceva sempre anche il povero Benito, no? Il solito complotto demo-pluto-giudaico-massonico, più i rettiliani con il pur passato di moda ducetto draghistano. Sì, quello del "volete la pace o la aria condizionata"? Proprio lui, anche se fortunatamente demodé.
Sicuramente il regime militar-teocratico iraniano non è un soggetto granché difendibile, in praticamente ogni sua forma. E chi si stracci le vesti per comunque prenderne le difese, al netto dei presupposti succitati, resta tendente al paradossale, se non al tragicomico. Porsi dalla parte di un branco di delinquenti che fanno impiccare 2 o 3 loro concittadini al giorno semplicemente per imporre la loro dittatura da pseudosquadristi in salsa pseudoecclesiale è banalmente una idiozia.
Il regime di Teheran è quadratamente guidato da un gruppo di paramilitari e militari col paravento del clero e della ipocrita religione persiano-islamica, in versione in bilico tra laicità e fanatismo, seppur in salsa sciita (quindi semi-integralista). E sebbene sia una potenza regionale sicuramente pericolosa a questo punto possiamo affermare comodamente che sia ormai stata surclassata in materia di terrorismo non solo dai finanziatori sunniti di AL QUAEDA/ISIS/DAESH (ovvero dai paesi arabi del Golfo e quindi dagli stessi USA) ma anche da ISRAELE, che a colpi di stragi di bambini A MIGLIAIA si pone stabilmente al vertice delle classifiche degli stati-canaglia.
E qui avviene il POINT BREAK: adesso è diventato fin troppo facile capire che la suddivisione da ANALFABETI tra buoni e cattivi è definitivamente naufragata. L'Iran non è il buono, anche se è stato aggredito, dopo però decenni di appoggio a formazioni terroriste, come Hamas. La Ucraina non è il buono, anche se è stata aggredita, dopo però un decennio di politiche pseudoneonaziste anti-russe e di proxy war per conto di Washington. La Russia non è il buono, anche se è stata provocata e svillaneggiata per oltre vent'anni e attirata nella trappola ucraina. Israele non solo non è il buono, nonostante l'attacco subito il famoso 7 ottobre, su cui ormai solo i deficienti si bevono la versione fornita da Netanyahu: Israele è diventato il simbolo stesso della nemesi sommamente impareggiabile della Germania nazista, che ha generato un suo epigono israelita esattamente dalle ceneri delle sue vittime preferite.
Gli USA non sono definitivamente più i buoni, avendo imboccato la strada suicida di impersonare loro stessi quell'EVIL EMPIRE, l'Impero del Male, che proprio loro avevano sconfitto con il crollo dell'Unione Sovietica: una seconda clamorosa nemesi storica, quasi il frutto di una maledizione impartita da Gorbaciov o dallo stesso Putin, ultimo grandioso nonché sanguigno e sanguinario erede del potere sovietico e del mito del KGB. La Cina non è mai stata buona, e oggi lo è sempre meno, puntando a surclassare tecnologicamente, industrialmente, economicamente ed anche militarmente la superpotenza egemone americana, ma dal basso della loro impostazione ultra-liberticida, inquinatrice, pandemica, pantagruelica, amorale, seppure finora più pacifica, almeno fino a quando non vorranno invadere Taiwan, o magari anche Singapore ed oltre.
La Europa non è più buona a nulla e basta, se non a sprazzi ad essere meno schifosa degli altri, sia per valori morali di fondo (ma ampiamente sputtanati in politica interna ed estera) che per tenore di vita, seppure nell'obiettivo cogente di distruggerlo letteralmente. Sudamerica ed Africa buoni ne avrebbero? Ma quando mai, se non in casi isolati. Il resto dell'Asia? Pakistan, Indonesia, India, Giappone? Forse per ora un po' meglio, ma fino a quando?
Se buoni non ce ne sono però oggi sappiamo con ulteriore e asperrima chiarezza chi sono i peggiori cattivi nonché infami: siamo noi. Siamo noi occidentali, perché se è vero che dovremmo essere e siamo ancora l'agglomerato di società (in teoria e scarsamente in pratica) più civilizzate del pianeta, è ugualmente vero che siamo arrivati al culmine (anche se facilmente superabile ulteriormente) della insostenibilità della nostra ipocrisia e della nostra complicità in stragi, crimini di guerra, corruzione, inefficienza, cialtroneria, tracollo morale e materiale, cinismo, abiezione. La perfetta fotografia della decadenza terminale di un impero. Normale svolgimento degli eventi storici, ovvero business as usual come si dice in inglese, visto che si è alla fine del ciclo della cosiddetta anglosfera. La guerra in Ucraina, a Gaza e in Iran, seguite a Somalia, Iraq, Afghanistan, Siria, Libia e molte altre sono infatti sconfitte o vittorie di Pirro che non portano da nessuna parte, poiché NESSUNA di queste ha un ENDGAME, né furono né sono state progettate per averlo, perché chi comandava e comanda i burattini Clinton, Bush, Obama, Biden, Trump, Zelenskij, Netanyahu (per tacere dei vili euroservi, più o meno volenterosi) non ha orizzonti politici ed eticamente sostenibili, o persino deprecabili ma strategici, ma solo di mera speculazione di bassa lega pecuniaria, pure se talvolta multimiliardaria. Più spesso per un più o meno modesto o ricco stipendio, come ad esempio i miserabili politicanti e burocrati euroimbelli.
Ogni guerra fu fatta da sempre per arricchire poche bestie silentemente feroci, ma un tempo è innegabile che la avidità non fu solo di denaro, ma anche di potere, di conquiste, di avventura, in fondo, pur atrocemente, di gioco vitale. Qui siamo di fronte allo stesso gioco di sempre, ma ad opera di lugubri quanto invisibili figure senza nemmeno una idea di futuro, se non di comprarsi uno yacht più enorme per riempirlo di avvenenti prostitute e champagnini a strafottere, meglio se in edizione Melchisedech o meglio ancora Mathusalem. Per carità, una gaia prospettiva del tutto condivisibile nonché antica, non granché diversa da quelle degli imperatori romani nelle loro barche e ville campane, però senza più manco una mezza idea, neanche di grandeur, seppur a scapito degli altri. Perché non c'è più niente da conquistare, se non FORSE il temporaneo quanto fallace controllo su quella cessione di vita e sovranità direttamente alle macchine e alla SUPER INTELLIGENZA ARTIFICIALE, con un interregno, probabilmente breve, di grandi guadagni, seguito da un collasso generale della civiltà umana.
La guerra scatenata dal criminale di guerra Netanyahu, seguito dal palazzinaro sociopatico con gli smorti capelli tinti è probabile che non porti da nessuna parte, perché se non hai mezza strategia in mente, se non di menare il torrone (e nel mentre far una valanga di soldi, che manco ti puoi pure spendere oltretutto) puoi solo giocare a buttare la palla in tribuna usque ad mortem, altrui meglio, ma pure tua.
Certamente, il rischio di una Terza guerra mondiale è sempre dietro l'angolo, e perché no, può pure scoppiare; si è sempre fatto così e ci si è sempre trovati bene, cioè male. E tutto sommato meglio combatterla tra umani che tra umani e Terminator T-800 e poi T-1000. Lí sarebbe (o sarà) molto peggio.
Una guerra nucleare resta improbabile, perché poco se ne cava in termini monetari: fa troppa impressione, dura poco, poi la gente si stufa subito. Molto più divertente altri decenni di investimenti in automazione e robotica militare e civile, mentre la gente muore di fame e di malattie, meglio se non curate e/o protratte a lungo. Dà molta più soddisfazione e genera molti più yacht pieni di mignotte e mignotti, magari sempre più povere/i, quindi anche più affamati e proni. Come gli schiavi a Roma. Che vuoi di più? Il classicismo non passa mai di moda, come nei templi a colonne che ornano le nostre capitali, costruiti da sempre depredando e massacrando, ma almeno con una idea di grandezza, persa in cambio di cosa? Delle nozze di Jeff Bezos nella città morente di Venezia, mentre i poveri che la saccheggiano sognano invano di essere come lui e la sua mogliettina ripassata dal chirurgo plastico. Elon Musk è già passato anche lui di moda? Sarà per un'altra volta, o chi dopo di lui. Intanto invece di dare da mangiare a chi crepa di fame si preferisce spendere in sogni idiotici di conquiste spaziali da libercoli di fantascienza anni cinquanta. Del secolo scorso, ovviamente.
Ma questa guerra è solo un aperitivo. Un residuo triste e squallido del Novecento, come fu la Prima guerra mondiale un secolo fa, cominciata con le cariche di cavalleria dei Dragoni francesi, con i pantaloni rossi e gli elmi a pennacchio cromati, come quelli del povero Céline, rimasto fregato alla prima ricognizione, e finita sotto i primi mostri meccanici: i carri armati. La pacchia vera è GIÀ ADESSO la SUPER-AI, la robotica associata, la robotizzazione delle Forze Armate e soprattutto, sopra ogni cosa, la voragine di energia per sostenere cotale mostruosità anti-umana.
Godiamoci questo protratto Fin de siècle; in fondo abbiamo avuto anche noi la Belle époque, anche se brutta, ma meno di adesso, agli inizi del duemila, ed ora calpestiamo le stesse eterne montagne di merda. Potrebbe pure finire meglio: essendo diventati la rappresentazione plastica del LATO OSCURO DELLA FORZA Trump, Netanyahu e gli eurogiullari potrebbero anche implodere rovinosamente sotto il peso della loro smisurata e demenziale ignoranza, corrutela e cecità, come il caro vecchio DARK VADER (sempre con elmetto tedesco in testa, in vernice nera, ma almeno lui non era corrotto, se non da una idea financo romantica), generando una reazione, anche popolare, di rigetto e quindi di balzo in avanti della civiltà. Magari perfino smettendo di torturare e massacrare 50-100 MILIARDI di animali senzienti e pacifici, di anno in anno, per farci hamburger, all'americana, guardacaso.
È di fatto la fine mortale del sogno americano. Certamente, ma quello cinese è pure peggio. Ed è quello cibernetico che incarna il peggio ultimativo, la vera e propria ENDLÖSUNG der Judenfrage (ed oltre), la Soluzione finale.
Di solito funziona così, fino al prossimo baratro. Purché non definitivo, e non ad opera di un Trump, ma di un altro tedesco (tanto per cambiare eh): lo Schwarzenegger, che sia quello di Terminator o di Conan il barbaro.
In fondo, tutta roba già vista. Le nostre antenate scimmie non erano migliori di noi: come in 2001 Odissea nello spazio di Kubrick si picchiavano i femori di cinghiale sulla testa. Poi arriva il monolite dallo spazio profondo e ti dissolvi nel nulla cosmico. Pare che funzioni così tutta la baracca. Pazienza. Finiamo lo Champagne, finché ce n'è. Non siamo stati capaci di amare. Siamo stati però abbastanza bravi a trangugiare qualsiasi cosa liquida o solida, per soddisfarci le trippe. Sapevamo pure che ci faceva anche male alla salute, ma che vuoi, il mondo gira così vorticosamente che non si fa in tempo ad accorgersene.
Di Lapo Mazza Fontana