Beersheba e il paradosso del doppio standard occidentale, l’onda d’urto che rivela l’ipocrisia mediatica e politica su Gaza

A prescindere dalle finalità e dagli intenti dall’azione militare, quello che preme rilevare riguarda l’ambito della comunicazione e della psicologia, dell’antropologia e della psichiatria

Quando londa durto di una serie di missili ha colpito il centro medico di Soroka Medical Center di Beersheba, a Tel Aviv si sono affrettati a diffondere in tutto il mondo (occidentale) la notizia di un missile caduto su un ospedale civile, un atto di puro ed efferato terrorismo.

Secondo gli israeliani si tratta di una bomba che è stata lanciata direttamente su un ospedale civile. Secondo fonti ufficiali iraniane lobiettivo del bombardamento non era il centro medico, ma le infrastrutture militari adiacenti, tra cui il quartier generale dellintelligence e i sistemi digitali dellIDF situati nel Gav-Yam Technology Park.

Il Soroka Medical Center, colpito solo indirettamente dallonda durto delle esplosioni, sarebbe dunque finito al centro di una strategia di guerra psicologica e dellinformazionevolta secondo Teheran a distogliere lattenzione dai reali danni inflitti alla rete di comando militare israeliana.

A prescindere dalle finalità e dagli intenti dallazione militare, quello che preme rilevare riguarda lambito della comunicazione e della psicologia, dellantropologia e della psichiatria. La vicenda dellospedale di Soroka ha infatti fornito un aiuto fondamentale per comprendere lessenza e i presupposti psicologici e morali su cui si fonda Israele.

I vertici dello stato israeliano si sono immediatamente profusi in una serie di commenti durissimi.

Il primo a rilasciare dichiarazioni pubbliche è stato il Ministro della Difesa Israel Katz: La Guida Suprema dellIran Khamenei sarà ritenuto responsabile di crimini di guerra per il bombardamento dellospedale di Soroka. Subito dopo è intervenuto il Ministro dello Sport Miki Zohar: Solo le persone più spregevoli sulla Terra bombardano gli ospedali sopra le teste dei civili che dormono nei loro letti. Praticamente tutto il governo israeliano non ha esitato ad approfittare delloccasione per mostrare al mondo intero di cosa è capace lIran, il Regno del Male a capo dellAsse della Resistenza.

Simili reazioni lasciano sgomento chi assiste da oltre 18 mesi allo sterminio indiscriminato della popolazione di Gaza da parte dellIDF. Al massacro di donne e bambini, al blocco del cibo e dei farmaci, alle uccisioni di civili affamati in coda per un pezzo di pane. A chi si indigna, in Israele e in Occidente, per le bombe sul complesso ospedaliero israeliano andrebbero ricordati i sistematici bombardamenti su 35 ospedali nella striscia di Gaza, la maggior parte sono stati ridotti in macerie insieme alle attrezzature, mentre i malati sono stati uccisi o trasferiti in tendopoli adibite al soccorso medico demergenza. Lintento evidente è quello di distruggere gli ospedali per incrementare ulteriormente il livello di invivibilità del territorio della striscia di Gaza. A Katz, Zohar, agli altri autorevoli  esponenti politici del governo israeliano sfugge il fatto che le bombe di Beersheba potrebbero essere uno specchio in cui finalmente vedere la Realtà per poi sprofondare nel Male, il Male assoluto perpetrato a Gaza e in Cisgiordania, lo stesso di Auschwitz, Birkenau, Dachau...

Loro però riescono inevitabilmente a vedere solo la loro fetta di mondo. Del resto non potrebbe essere diverso dal momento che si tratta di un gruppo di potere cresciuto e intriso di suprematismo. È  un caso antropologico e psichiatrico ben preciso, quello che un criminologo definirebbe narcisismo maligno.

E purtroppo sta dilagando in Israele dove il problemanon è costituito solo dalla furia nazista di Netanyhau e del suo governo criminale.  Un sondaggio realizzato dalla Pennsylvania State University pubblicato da Haaretz ha rilevato infatti che l82% degli israeliani è favorevole alla deportazione dei palestinesi di Gaza e il 47% ha affermato che è giusto che lIDF si comporti come gli israeliti durante la conquista di Gerico rappresentata nella Bibbia (Giosuè 2-6) uccidendo tutti gli abitanti delle città e dei territori nemici. Il sondaggio di fatto rileva la crescente radicalizzazione dellopinione pubblica israeliana nei confronti della popolazione palestinese.

Questi dati dovrebbero far riflettere i sionisti di buona volontàche si prodigano per spiegare in ogni modo che il problema è Natanyahu e che la soluzione risiede nella retorica consunta della formuletta dei due popoli e due Stati.

Di Marco Pozzi