Russia, "missili in Libia nella base militare di Sebha, a 1000 km da Lampedusa, l'obiettivo è puntarli verso l'Europa"

La Russia sarebbe in fase avanzata per l'installazione di missili in Libia, precisamente nella base militare di Sebha, capoluogo del Fezzan libico controllato dal generale Khalifa Haftar

La Russia avrebbe iniziato le operazione per installare sistemi missilistici nella base militare di Sebha, nel sud della Libia. Una zona strategica, a 1000 km da Lampedusa e da Malta. L'obiettivo, potrebbe essere quello di puntare questi missili verso l'Europa, ed il piano sarebbe sostenuto al generale Khalifa Haftar e dai suoi alleati. Un piano in fase avanzata, in un contesto di continua instabilità e caos nello Stato nordafricano, con Putin che starebbe sostenendo l'avanzata del generale libico. consentendogli di espandere ulteriormente la base di Sebha con la collaborazione della Bielorussia: "Haftar, insieme a suo figlio Saddam, sta lentamente avanzando verso Tripoli per sgominare il mosaico di milizie che difendono la capitale, arrestare o esiliare Dabaiba, probabilmente a Istanbul, e impossessarsi di tutta la Libia", ha spiegato una fonte.

Russia, "missili in Libia nella base militare di Sebha, a 1000 km da Lampedusa"

La Russia sarebbe in fase avanzata per l'installazione di missili in Libia, precisamente nella base militare di Sebha, capoluogo del Fezzan libico controllato dal generale Khalifa Haftar. Tra le tipologie di missili che potrebbero fare tappa nella base, ci sono quelli a media gittata come gli Iskander, KinzalKalibr, e a lunga gittata come il Sarmat. E l'obiettivo potrebbe essere quello di puntarli verso l'Europa, considerando la posizione strategica. Sebha si trova nell’entroterra libico a circa 900 chilometri da Tripoli e poco più di 1.000 chilometri dall’isola italiana di Lampedusa e da Malta.

L’obiettivo potrebbe essere quello di collocare missili in grado di colpire il cuore del continente europeo. Ma d'altronde, l'Europa non fa che soffiare sul fuoco, lavorando incessantemente per allontanare una pace in Ucraina, continuando con minacce a Mosca e sanzioni

In tutto questo, un ruolo di rilievo lo avrebbe il generale libico Haftar: il 12 maggio scorso è stato ucciso a Tripoli Abdulghani al Kikli, detto "Ghaniwa", leader del "Dispositivo di sostegno alla stabilità" (Dss), per mano della Brigata 444, milizia fedele al premier del Governo libico di unità nazionale (Gun), Abdulhamid Dabaiba. Un episodio che ha scatenato una grossa spirale di violenza nel Paese.