Vaccino Covid, scienziato Pfizer: "Nascosti risultati dei test sul siero per influenzare le elezioni del 2020 tra Biden e Trump"
L'azienda farmaceutica avrebbe “cospirato per nascondere informazioni sulla salute pubblica allo scopo di influenzare” le elezioni del 2020
La diffusione dei risultati del vaccino Covid Pfizer, avvenuta a pochi giorni dalle elezioni presidenziali del 2020, potrebbe non essere stata una semplice coincidenza. È quanto emerge da un’indagine della Commissione Giustizia della Camera, guidata dai repubblicani, che accusa alti dirigenti dell’azienda farmaceutica di aver “rallentato deliberatamente” i test clinici per influenzare la sfida tra Donald Trump e Joe Biden.
Vaccino Covid, scienziato Pfizer: "Nascosti risultati dei test sul siero per influenzare le elezioni del 2020 tra Biden e Trump"
Giovedì, il comitato presieduto dal deputato Jim Jordan ha pubblicato nuove rivelazioni secondo cui il dottor Philip Dormitzer, ex responsabile globale della ricerca sui vaccini di Pfizer, avrebbe “cospirato per nascondere informazioni sulla salute pubblica allo scopo di influenzare” le elezioni del 2020. Secondo una lettera inviata il 16 aprile al Congresso dalla casa farmaceutica britannica GSK, Dormitzer avrebbe contattato un rappresentante del dipartimento Risorse Umane nel novembre 2024 per discutere un possibile trasferimento in Canada, manifestando preoccupazioni per una futura inchiesta da parte di una rinnovata amministrazione Trump. Il dirigente sarebbe stato “visibilmente turbato” e avrebbe motivato la richiesta dicendo: “Diciamo solo che non è stata una coincidenza la tempistica del vaccino.”
I risultati dell’efficacia del vaccino Pfizer furono resi noti cinque giorni dopo le elezioni del 3 novembre 2020. Pfizer ha sempre sostenuto di aver affidato la revisione dei dati a esperti indipendenti e di aver rispettato tutte le linee guida scientifiche.
Tuttavia, GSK ha riferito al Congresso che alcuni suoi dipendenti avrebbero sentito Dormitzer affermare che “alla fine del 2020, le tre persone più anziane nella ricerca e sviluppo di Pfizer sono state coinvolte nella decisione di rallentare deliberatamente i test clinici in modo che non fossero completati prima dei risultati delle elezioni presidenziali”.
Pur prendendo le distanze da un’ammissione diretta di colpa, GSK ha precisato che le parole di Dormitzer riflettevano “una situazione di rallentamento dei risultati prima che la divulgazione diventasse necessaria”, respingendo l’idea che ci fosse stata una volontà di ritardare la pubblicazione dei dati completi.
La Commissione ha dunque inviato formali richieste di documentazione a Dormitzer e all’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, includendo e-mail, messaggi di testo, verbali e comunicazioni con agenzie federali di sanità pubblica, relative al periodo da marzo 2020 a oggi.
“Queste nuove informazioni sembrano suggerire che lei e altri alti dirigenti della Pfizer abbiate cospirato per nascondere informazioni sulla salute pubblica allo scopo di influenzare le elezioni presidenziali del 2020”, ha scritto Jordan a Dormitzer. “Data la gravità di queste accuse, il Comitato è costretto a richiedere ulteriori informazioni per potenziare la nostra vigilanza.”
Il comitato ha inoltre chiesto a Dormitzer di fissare un’intervista entro il 29 maggio. Dai documenti della Commissione Elettorale Federale, emerge che l’ex dirigente ha donato in passato solo a candidati democratici durante il suo incarico presso Novartis.
Le dichiarazioni attribuite a Dormitzer risalirebbero a un’indagine condotta dalla procura di Manhattan, la stessa che per prima – insieme al Wall Street Journal – ha portato alla luce il caso.
Lo scienziato, da parte sua, nega qualsiasi intento doloso: “Io e i miei colleghi della Pfizer abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere l'autorizzazione all'uso di emergenza della FDA il prima possibile,” ha dichiarato a Reuters. “Qualsiasi altra interpretazione dei miei commenti sul ritmo di sviluppo del vaccino sarebbe errata.”
Anche Pfizer ha respinto con decisione le accuse. “Pfizer ha ricevuto la lettera in cui si chiede conto delle accuse contenute in un articolo del Wall Street Journal e risponderà direttamente al Comitato,” ha dichiarato un portavoce. “Il processo di sviluppo del vaccino contro il COVID-19 è stato guidato dalla scienza e supervisionato dalla FDA statunitense nel 2020. Le teorie contrarie sono semplicemente false e frutto di pura fantasia.”
GSK, dal canto suo, non ha rilasciato commenti ufficiali.