La Via iperborea dei ghiacci russo-americana e l'asse indo-persico dei nuovi Usa versus il "Circolo della Seta" afro-asiatico guidato dalla Cina

Come la geopolitica stia tornando sempre più antica, territoriale e tradizionale. Mentre continua la corsa per le energie e le risorse naturali. Perchè c'è fretta?

Perchè Trump è così interessato al Canada, alla Groenlandia e al canale di Panama? Perchè questi territori sono fondamentali per la sicurezza e gli scenari strategici degli Usa quale Impero? Trump e il Nuovo Corso che lo appoggia hanno ragione, dal punto di vista americano. Se gli Usa controllassero questi tre territori geograficamente e storicamente a loro contigui e vicini allora gli Usa avrebbero l'alternativa alla "Via della Seta" afroasiatica a guida cinese, che qui chiamo appunto "ciclo" o "circolo" perchè tale si configura spazialmente e territorialmente. I nuovi Usa stanno imitando la strategia infrastrutturale dei Brics. Se non puoi sconfiggerli frontalmente: imitali, vincili nel loro campo. Se gli Usa controllassero Canada, Groenlandia e Panama allora sarebbe aperta quella facile e diretta "Via dei ghiacci" che permetterebbe all'America del Nord di essere autosufficiente e libera nei commerci internazionali anche se saltassero per via bellica i principali attuali passaggi: Hormuz, Suez, Malacca, Gibilterra. Per questo Trump ha bisogno dell'accordo con la Russia: per gestire insieme a loro questa alternativa alla "Via della Seta". Speriamo che questa geniale strategia, più agevole perchè coinvolge solo due o tre nazioni e non decine (ed è facilitata dal minore tempo di glaciazione dei mari artici) sia pensata per la pace e per l'indipendenza degli Usa quale Impero classico (globale ma non più globalista) e non invece ideata come preparazione ad un tempo di conflitto militare totale e aperto. E se le due terribili guerre in corso oggi (Ucraina e Gaza-Cisgiordania) fossero tenute aperte per bloccare l'attuazione della Via della Seta? Cui prodest? L'area nordica e artica dell'Europa dovrebbe capire che quelle di Trump non sono "sparate" teatrali ma annunzi geopolitici strategici molto precisi, realistici e coerenti e tale area nord-europea avrebbe solo da guadagnarci dallo sviluppo della "Via Iperborea", più stabile, sicura e pacifica degli attuali critici e tesi passaggi marini internazionali. Nel mondo del cyberspazio e della I.A. fa bene Dario Fabbri a ricordarci che l'80% del commercio mondiale passa ancora tramite containers trasportati via mare e non via aerea e gli attuali stretti orientali stanno surriscaldandosi a livello militare e geopolitico. Il caso dello Yemen dimostra come anche un'area molto povera e apparentemente marginale possa creare seri problemi al commercio internazionale tramite un'antagonismo proprio della guerriglia e della guerra asimmetrica. Similmente l'Ucraina sta dimostrando una notevole e simile capacità di colpire in modo asimmetrico ma in forma differente: tramite attentati mirati a personalità ritenute avverse, in tutta Europa. Le tensioni si moltiplicano e i tavoli di mediazione latitano e sembrano vani. L'unico a dimostrare una strategia chiara e comunicata apertamente sempre proprio il tanto criticato e incompreso Trump. Anche la Russia ha una strategia certamente molto decisa e chiara ma non altrettanto trasparente nè apertamente comunicata. A questo punto speriamo che la mediazione della Santa Sede sia decisiva per attivare dei veri negoziati mentre in medio-oriente solo Trump (sempre lui al centro) può convincere Israele a moderarsi e può trovare un nuovo equilibrio espandendo la logica degli "accordi di Abramo". La via trumpiana è efficace e penetrante proprio perchè semplice: mantenere agli Usa un ruolo importante nel mondo non con le guerre o le destabilizzazioni ma con gli affari e una logica creativa e inclusiva. Trump sta tessendo abilmente un asse indo-persico che può limitare la portata della Via della Seta e nel contempo stabilizzare l'area medio-orientale. Per questo cerca veramente una pace con l'Iran e supporta la nuova Siria, oltre che valorizzare il ruolo saudita, sempre essenziale. Non male per un leader che i nostri superficiali massmedia nostrani del mainstream non comprendono o fingono di non comprendere perchè sono abituati e assuefatti alla retorica del vuoto globalismo ideologico e imperialista, ormai superato del tutto dagli attuali movimenti storici in corsi. La Storia è tornata. Servono uomini, non ultimi nè solo consumatori. Ora è il momento della collaborazione, della visionarità e della creatività. Ciascuno faccia la sua parte. E' l'ultimo punto di svolta, di fronte al baratro. Unica domanda: perchè tutte le potenze hanno fretta? Cosa ci nascondono? Ricordiamo infine che la stessa ideazione di una "Via della Seta" è stata sempre accolta da parte americana come fosse una dichiarazione unilaterale di guerra. Gli Usa infatti hanno permesso e supportato da Nixon in poi la trasformazione della Cina da nazione povera e marginale a potenza industriale, manifatturiera e commerciale mondiale. Il progetto straordinario della "Via della Seta" invece rappresenta la via cinese per affrancarsi dai limiti dell'accordo sino-americano dove la Cina deve restare strutturalmente ancillare, e divenire invece una potenza autonoma, imperiale, indipendente. Anche in questo Usa e Cina sono simili e complementari: entrambi ambiscono ad un'imperialità indipendente. Anche dal globalismo. Chi vincerà? La Via degli oceani o la Via dei super-treni? Ogni Impero ambisce ad essere sia Impero di terra che di mare. Ma nella grande Storia pochi ci sono riusciti: Troia, Roma, la Cina antica.