"Sparatoria antisemita" a Washington, ma cosa vi aspettavate? Se il mondo non guarda Gaza, questa entra nel mondo con la stessa forza

Davvero il mondo pensava che anestetizzando i massacri quotidiani sulla Striscia, l’arroganza del governo di Israele capeggiato da un fanatico come Netanyahu non producesse reazioni violente?

Esaurite le parole di circostanza sulla gravità del gesto e tutte quelle cose, la domanda è: ma il mondo cosa si aspettava? Davvero il mondo pensava che anestetizzando i massacri quotidiani sulla Striscia, l’arroganza del governo di Israele capeggiato da un fanatico come Netanyahu non producesse reazioni violente? Se il mondo non guarda Gaza, Gaza entrerà nel mondo con la stessa forza, con la stessa violenza. E con le stessi ragioni arbitrarie con cui si muove Israele.

L’ESPANSIONE ARBITRARIA E ILLEGITTIMA DI ISRAELE VA FERMATA! Chi ha autorizzato il premier israeliano a fare quel che sta facendo? Il 7 ottobre non vale più come motivo di una reazione che sta andando ben oltre e che somma vendetta e disegno politico. I fatti del 7 ottobre (sulle cui responsabilità gli ambienti militari israeliani stanno facendo una seria autocritica) hanno esaurito il presupposto di reazione: Netanyahu sta proseguendo in un disegno politico che non ha una esplicita legittimità internazionale, ne ha una implicita. Netanyahu non ha alcun diritto per proseguire su una strada che non metterà in protezione il popolo israeliano rispetto ai proclami di cancellazione avanzati nelle aree circostanti da soggetti diversi. Ma se Israele è un bersaglio “metapolitico”, Gaza è un bersaglio fisico. Che stanno maciullando. I due ultimi papi forse stanno svegliando un Occidente miope sul dramma palestinese. Gli arabi hanno rappresentato a Trump che non si faranno affari e non si recupererà lo spirito degli accordi di Abramo se prima non si risolve la questione palestinese.

L’attentato di Washington non dovrà consentire a Israele di proseguire e innalzare ulteriormente di intensità il suo fuoco contro il popolo palestinese. E nessun governo dovrà consentire - a maggior ragione dopo questo attentato - al fanatico Bibi di farlo. Lo dico soprattutto al governo italiano che si sta infilando in una posizione che non ha più nulla a che fare con la retorica dell’amicizia con il popolo israeliano.

L’attentato a Washington era nel novero delle possibili reazioni. Ma come possono pensare che non vi sia una reazione a tanta violenza, a tanta crudeltà, a tanto cinismo? Se fossimo un popolo con un minimo di memoria dovremmo recuperare il senso della politica estera italiana specie nell’area di quel Mediterraneo e dovremmo rimetterci sulla lunghezza d’onda che portò al “Lodo Moro” e alle tesi di Craxi e di Andreotti. PALAZZO CHIGI, RECUPERI QUELLA TRAMA, QUEL FILO POLITICO, QUELL’INTELLIGENZA STRATEGICA!

Quel che sta accadendo a Gaza sarà il “chip” nella prossima generazione di un terrorismo politico. Le stiamo sbagliando tutte e non saranno le parole di commento su questo attentato a giustificare una copertura a favore di Netanyahu. Caro governo Meloni, ma se si copre Israele nelle sue azioni e nella sua strategia di occupazione, dove pensate che si muova questa massa di disperati? Una quota importante arriverà sulle coste del Mediterraneo diretta in Europa. Tra l’altro quando si dice “Aiutiamoli a casa loro” non si può non pensare che quella casa deve stare in piedi.

di Gianluigi Paragone