Ceo Telegram Pavel Durov contro Francia e Macron: "Mi hanno chiesto di censurare voci conservatrici in Romania, ho rifiutato"

"Questa primavera, al Salon des Batailles dell’Hôtel de Crillon, Nicolas Lerner, capo dell’intelligence francese, mi ha chiesto di silenziare le voci conservatrici in Romania prima delle elezioni. Ho rifiutato", ha scritto Durov su X

Il ceo di Telegram Pavel Durov contro la Francia e Macron. Su X, il capo del social network ha scritto: "Un governo dell'Europa occidentale (indovinate un po' quale) si è rivolto a Telegram chiedendoci di mettere a tacere le voci conservatrici in Romania in vista delle elezioni presidenziali di oggi. Ho rifiutato categoricamente. Telegram non limiterà le libertà degli utenti rumeni né bloccherà i loro canali politici". Durov lamenta una richiesta di vera e propria censura ai danni delle voci conservatrici in Romania. L'obiettivo è chiaro: permettere che vinca il candidato filo-Ue Nicusor Dan.

Ceo Telegram Pavel Durov contro Francia e Macron: "Mi hanno chiesto di censurare voci conservatrici in Romania, ho rifiutato"

Come si è evinto dal messaggio postato su X, Durov non ha fatto inizialmente il nome della Francia, ma considerando che la sera del 24 agosto 2024 era stato arrestato proprio in Francia nell'ambito di un'indagine su presunti reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente sulla piattaforma, il riferimento al Paese transalpino è sembrato palese.

Il fondatore di Telegram e imprenditore informatico, a metà marzo 2025 ha ottenuto il permesso di lasciare temporaneamente il paese tornando a Dubai, dove vive e ha sede l’app di messaggistica. Durov si trovava in libertà vigilata.

Adesso, il suo nome è tornato alla ribalta per via dell'accusa lanciata via X. Un'accusa che prende di mira la Francia e che ha come oggetto il ballottaggio in Romania tra il candidato filo-Ue Dan e quello filorusso Simion. Durov ha prima tenuto tutti con il fiato in sospeso in merito al Paese al quale si riferiva, e poi è uscito allo scoperto: "Questa primavera, al Salon des Batailles dell’Hôtel de Crillon, Nicolas Lerner, capo dell’intelligence francese, mi ha chiesto di silenziare le voci conservatrici in Romania prima delle elezioni. Ho rifiutato. Non abbiamo bloccato i manifestanti in Russia, Bielorussia o Iran. Non inizieremo a farlo in Europa".