Elezioni Portogallo, coalizione di cdx Alleanza Democratica vince con 32,7% dei voti, dimesso Pedro Nuno Santos del Partito Socialista (23,4%)

Alleanza Democratica di Luís Montenegro ha ottenuto il maggior numero di seggi, ma non ha ancora la maggioranza. Estrema destra Chega ottiene 22,6% dei voti, risultato storico

La coalizione di centrodestra Alleanza Democratica, guidata dal premier uscente Luís Montenegro, ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni generali in Portogallo, conquistando il 32,7% dei voti e portando in Parlamento 89 deputati su 230. Un risultato significativo, che segna il ritorno del centrodestra al vertice della politica portoghese, ma che non garantisce la maggioranza necessaria per governare senza alleati. Nel frattempo, il leader del Partito Socialista, Pedro Nuno Santos, si è dimesso dopo la sconfitta.

Alleanza Democratica di Luís Montenegro vince le elezioni, ma non ha ancora la maggioranza

A certificare il successo elettorale è lo spoglio quasi completo: mancano solo i voti dei seggi esteri, ma il quadro è ormai chiaro. Il Partito Socialista, al governo fino a oggi, è stato sconfitto, mentre la destra cresce in tutte le sue componenti, compresa l’estrema destra di Chega, protagonista di un balzo storico.

Il dato più clamoroso è proprio quello di Chega, che con il 22,6% dei voti affianca il Partito Socialista (23,4%) per numero di seggi: entrambi eleggono 58 deputati. Il movimento guidato da André Ventura continua una crescita vertiginosa, dopo i 50 seggi ottenuti solo un anno fa. Una dinamica che alimenta lo spostamento dell’elettorato verso posizioni più radicali a destra, mentre l’area progressista si frammenta e arretra.

Il crollo è pesante per le sinistre tradizionali: la CDU (comunisti e verdi) si ferma al 3%, il Blocco di Sinistra è quasi fuori dal Parlamento con un misero 2% e un solo deputato. Il segnale degli elettori è netto: sfiducia nella vecchia sinistra e apertura alle nuove proposte, sia liberali sia nazionaliste.

A certificare la débâcle è la decisione di Pedro Nuno Santos, segretario del Partito Socialista, che ha annunciato le proprie dimissioni nella notte elettorale. “Tempi duri e difficili per la sinistra”, ha ammesso nel suo discorso, escludendo ogni forma di appoggio al governo di centrodestra e ribadendo che Luís Montenegro, leader dell'Alleanza Democratica e del Partito Social Democratico (PSD), “non è idoneo a governare”. Non si ricandiderà alla segreteria del partito, ha annunciato, aprendo di fatto una nuova fase per il PS.

Nonostante il trionfo elettorale, Luís Montenegro si trova ora nella stessa posizione di un anno fa: vincente, ma senza numeri per governare in solitaria. Il leader ha già ribadito che non stringerà alleanze con Chega, che pure potrebbe garantire una maggioranza stabile, e non può contare neanche sull'appoggio dei liberali (9 seggi). Resta quindi lo spettro di un’altra legislatura instabile o di un governo di minoranza, con il rischio di paralisi politica.