Ue, via libera a 17º pacchetto sanzioni contro Russia per colpire export da 189 navi “fantasma” di petrolio e sostanze chimiche per produzione missili
Cuore della nuova offensiva sanzionatoria è la lotta alla cosiddetta “flotta ombra” russa, l’insieme di navi impiegate per aggirare l’embargo occidentale sul petrolio
L’Unione Europea ha raggiunto un’intesa sul 17esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’accordo per colpire le esportazioni energetiche è arrivato con l’approvazione del Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, e sarà sottoposto alla ratifica definitiva del Consiglio Affari Esteri il prossimo 20 maggio. Sorprendentemente, anche Ungheria e Slovacchia, storicamente più vicine alle posizioni del Cremlino, hanno votato a favore.
Via libera a 17º pacchetto di sanzioni contro la Russia, nel mirino 189 navi “fantasma”
Cuore della nuova offensiva sanzionatoria è la lotta alla cosiddetta “flotta ombra” russa, l’insieme di navi impiegate per aggirare l’embargo occidentale sul petrolio. Ben 189 nuove imbarcazioni entrano nella lista nera dell’Ue, portando il totale a oltre 350 unità sanzionate. L’obiettivo è chiaro: colpire duramente le esportazioni energetiche, principale fonte di entrata per la macchina bellica russa. In particolare l'export di petrolio e sostanze chimiche per la produzione di missili.
Secondo il commissario europeo all’Economia, Valdis Dombrovskis, l’efficacia della strategia è già visibile: “L’aumento della pressione fiscale in Russia dimostra che le entrate da idrocarburi si stanno riducendo. Le sanzioni funzionano”. La Commissione punta anche a bloccare la fornitura di materiali sensibili, vietando l’export verso Mosca di determinate sostanze chimiche utilizzate nella fabbricazione di missili.
Il nuovo pacchetto coinvolge inoltre 75 individui e aziende legati al complesso militare-industriale russo, insieme a una trentina di imprese accusate di fornire tecnologie a doppio uso. Tuttavia, le misure più incisive — richieste soprattutto dai Paesi baltici e scandinavi — sono rimaste fuori. Tra queste, le sanzioni contro Rosatom, il colosso nucleare statale, e l’importazione di gas naturale liquefatto, che restano in sospeso per un possibile 18esimo pacchetto.
Non sono mancate le critiche sul fronte politico interno. Il Movimento 5 Stelle ha definito “una follia” l’adozione di nuove sanzioni proprio mentre si apre uno spiraglio di dialogo per un possibile tavolo di pace. “Non si può colpire Putin e allo stesso tempo parlare di negoziati”, tuonano i pentastellati.