Il tribunale UE crede che la Baronessa Siringa sia bugiarda e torbida: dimmi qualcosa che non so. Ma Ursula non finirà dove dovrebbe e non cadrà dal suo trono, perché troppi dovrebbero seguirla
Von der Leyen “non ha fornito una spiegazione plausibile per giustificare il mancato possesso dei documenti richiesti”. I messaggi non esisterebbero più, perduti o cancellati “per sbaglio” ma l'Unione ha negato ai giornalisti del NYT di leggerli. Siamo al grottesco.
Chiamatelo nuovo corso trumpiano, chiamatelo eterogenesi dei fini, verità che viene a galla, ordalia o come volete ma tra le virtù che sopravvivono in America, non tante, c'è che qualche giornalista ancora crede di esserlo e si mette a fare inchieste che in Italia nessuno oserebbe mai. Il New York Times, progressista, infarcito di woke, megafono della propaganda vaccinale, fa una questione seria dell'omertà europea sugli affari legati ai vaccini e alla fine la spunta, la faccenda arriva in giudizio e il tribunale dell'Unione Europea stoppa la Baronessa siringa, le impone chiarezza sui messaggi e sugli accordi col boss di Pfizer, Albert Bourla, massima potenza farmaceutica sui sieri anti Covid. I numeri sono colossali: più di 4 miliardi di dosi su una popolazione globale di 8 miliardi per un giro che sfiora i 500 miliardi solo per la compagnia americana. Sono numeri da grandi guerre, da grandi speculazioni e sono numeri della vergogna perché in essi si rispecchia la strage globale che non si ferma: quasi tutti inoculati vuol dire quasi tutti ammalati anche quelli che ancora non lo sanno, al netto di quanti già defunti. La corte europea dice una cosa molto semplice, perfino di elementare ovvietà e cioè che neppure una Baronessa europea può dire e fare come le pare, che non basta a chiudere la questione sostenere la perdita accidentale di messaggi che veicolavano 2 miliardi di dosi su oltre 4 di guadagno. La Baronessa affarista è tenuta a fornire l'accesso agli atti del quotidiano americano, che le aveva mosso causa, siccome “non ha fornito una spiegazione plausibile per giustificare il mancato possesso dei documenti richiesti”. I messaggi non esisterebbero più, andati perduti o cancellati “per sbaglio” ma l'Unione fin che ha potuto ha negato ai giornalisti nel NYT di accedere, di leggerli, ha coperto il suo capo in serio imbarazzo. Siamo al grottesco.
I giudici UE danno senza mezzi termini alla principale carica europea della bugiarda e la avvertono che non se la caverà così. Le conseguenze potenziali sono immani a fronte di un imbroglio di agghiacciante consistenza: un commercio di farmaci garantiti come sicuri, che si rivelano immediatamente velenosi e perfino letali, confermando timori e obiezioni degli scienziati non allineati, è stato protratto nel silenzio più scandaloso, nella violazione più totale dei diritti umani, coperto dall'informazione pagata dalle stesse istituzioni europee non meno che dai colossi farmaceutici che avevano tutto l'interesse ad imporre al mondo intero i loro preparati “imposti senza essere mai stati testati, come un aereo lanciato in volo che non è stato completato”: sono le parole di una vice di Bourla, Janine Small, rivolte ridendo, con l'arroganza del potere davanti ai servi, in una audizione resa al Parlamento europeo. In sostanza, hanno imposto una vaccinazione planetaria per distruggere la popolazione planetaria, quasi senza eccezioni, e l'hanno fatto per un ottimo motivo che ammonta a 500 miliardi di dollari. Le vittime hanno cominciato subito a cadere, fulminate improvvisamente o divorate in poche settimane, e dopo 4 anni non solo non hanno mai smesso, ma cadono più numerose che mai. Cadono proprio come quell'immaginario, allegorico aereo in volo mai finito di costruire. Pfizer, Moderna, Astrazeneca hanno dovuto ammettere la totale mancanza di certezze dei loro vaccini, li hanno ritirati dal commercio (quando era troppo tardi), hanno coperto non solo i numeri dei loro affari ma, ciò che è più grave, quelli dei morti, degli affetti da cardiopatie, da tumori del sangue, da turbocancri, da malattie neurodegenerative, da sindromi le più disparate: tutte in crescita esplosiva, incontrollata dall'introdizione dei vaccini, e anche tutto questo è ormai pacifico, è di pubblico dominio: non esiste famiglia in Italia e nel mondo che non conti i suoi pazienti o i suoi scomparsi.
I potenti di tutto il mondo da parte loro si sono sentiti in dovere, un dovere strategico ma non per questo meno significativo, di ammettere i rispettivi abominii, le misure coercitive, il regime repressivo globale che si collegava da Paese a Paese, da democrazia a dittatura; quasi tutti, con l'eccezione italiana. Qui nessuna resipiscenza, nessuna assunzione di responsabilità e nessuna vergogna: i giornalisti corrotti fanno finta di niente e rilanciano vecchie balle per nuovi supervaccini, i forcaioli di ieri non si sono calmati, insistono con la propaganda menzognera, certi virologi sono dove non dovrebbero, sui media, invece che dove dovrebbero, in galera, e quando si sentono rinfacciare le loro incompetenze, i voltafaccia, il carrierismo, i conflitti d'interesse, reagiscono insultando, insinuando. Sono vermi che dovrebbero, loro per primi, pagare con lo stesso dolore, le stesse malattie che hanno provocato negli altri. Con loro i politici da suburra che ancora abbondano in insulti, in minacce, in odio perfino verso chi sconta a vita la condanna di aver loro creduto; alcuni hanno nostalgia, e non lo nascondono, per i bei tempi quando i gendarmi potevano inseguire e picchiare i refrattati, quando nessuno, fatte le solite eccezioni, potera avventurarsi fuori, poteva respirare, quando perfino i preti rinnegavano Cristo per i trenta denari del vaccino. Il Capo dello Stato, che diceva “non si invochi la libertà per non vaccinarsi”, ha di recente dichiarato che “la lezione della pandemia non è servita, è stata dimenticata”, e un brivido è corso lungo la schiena di molti. La destra oggi al governo fa il minimo, traccheggia, la sinistra che si sente defraudata dice senza mezzi termini che quando tornerà non commetterà errori, che la repressione questa volta sarà massima, sarà spietata.
Von Der Leyen, che già al governo in Germania si era distinta per attitudine all'opacità, oggi viene espressamente definita dal tribunale europeo come losca, indisponibile alla più elementare trasparenza democratica: “le risposte fornite dalla Commissione nel corso dell'intero procedimento in merito ai messaggi di testo richiesti si basano o su ipotesi, oppure su informazioni mutevoli o imprecise”. [e mentre il New York Times ha documentato in modo inequivocabile l'esistenza di accordi e contatti tra la papessa della commissione europea e il presidente di Pfizer] “la Commissione non ha fornito spiegazioni plausibili per giustificare il non possesso dei documenti richiesti. Inoltre, la Commissione non ha sufficientemente chiarito se i messaggi di testo richiesti fossero stati eliminati e, in tal caso, se l’eliminazione fosse stata effettuata volontariamente o automaticamente o se il telefono cellulare della presidente fosse stato nel frattempo sostituito”.
I rilievi sono molto più ampi e dettagliati, ma tanto basterebbe a legittimare una cacciata immediata per governanti europei da nessuno eletti, determinati a permanere a dispetto di elezioni che li hanno rifiutati, che una volta di più si sono distinti per la loro attitudine alla corruttela, alla criminalità, alla pericolosità estrema. A scriverlo qui è uno che per i loro sporchi affari si è curato un cancro e una infinità di altre conseguenze. Sui social è ovviamente un tripudio di sarcasmi e di speranze, ma è difficile credere che la Baronessa Siringa, appena convertita in Spingarda con un nuovo affare da 800 miliardi in armamenti per salvare la difficile riconversione dell'industra tedesca da automobilistica a bellica, possa realmente finire dove merita e comunque venire rimossa: le dittature che strangolano miliardi di persone non sono il massimo, ma le democrazie negative che regolano altri miliardi non sembrano molto meglio, sono centri di potere che si autoperpetuano, hanno definitivamente rinunciato a qualsiasi garantismo di facciata che è come dire a qualsiasi scrupolo di decenza. Le democrazie autoritarie si risolvono in centri di potere che elaborano e impongono regole seguendo le indicazioni della finanza totale. Mentire, umiliare, reprimere, violare è automatico e sentito come fatale, se non doveroso, da questa democrazia finanziaria che riassume in sé tutti i poteri da quello amministrativo a quello legislativo, dal giudiziario all'informativo, e se ne serve per schiacciare le plebi. Sono tempi di profonde, sconvolgenti consapevolezze: i nostri nonni non avrebbero mai immaginato che l'acqua potesse essere un bene finito e come tale cosrtoso, che l'aria potesse contenere veleno e i medici, salvo che nei lager, utilizzati per uccidere con una siringa, ma il successore di Klaus Schwab al WEF, che è un braccio finanziario della UE, trova che “Affermare che, in quanto essere umano, hai diritto all’acqua è una soluzione estrema… come qualsiasi altro alimento, l’acqua dovrebbe avere un valore di mercato”. L'unica cosa che non cambia è l'impunità in funzione del potere, tanto più massima quanto più elevato è il potere, salvo una Nemesi divina, in forma vaccinale, particolarmente gradita. Ma bisognerebbe essere sicuri che tutti questi cannibali si sono effettivamente disposti ad assumere ciò che hanno inflitto agli altri. La Baronessa non andrà in galera e non cadrà dal suo trono perché dovrebbero seguirla tutti nel disfacimento di un sistema globale, anche se un giornale americano la riconduce a responsabilità spaventose e un tribunale dell'Unione dimostra di credere la stessa cosa.