Gaza, Liliana Segre esce allo scoperto ma non usa la parola genocidio: "Provo repulsione per il governo Netanyahu, ha commesso stragi di civili e distruzioni immani"

La senatrice allontana la parola genocidio, nonostante sia quanto sta andando in scena nell'enclave: "Israele è andato ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani. Tuttavia, questo non ha a che vedere con quella nozione"

Liliana Segre esce allo scoperto su Gaza, e in un'intervista - pur senza usare la parola genocidio - condanna il governo Netanyahu, verso cui ammette di provare "repulsione", così come "verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele. È chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele", ha aggiunto.

Gaza, Liliana Segre esce allo scoperto ma non usa la parola genocidio: "Provo repulsione per il governo Netanyahu"

Sulla situazione a Gaza, Liliana Segre ha ammesso di provare "uno sconforto che rasenta la disperazione. Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi da una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda".

La senatrice allontana la parola genocidio, nonostante sia quanto sta andando in scena nell'enclave: "Che la guerra di Gaza sia stata caratterizzata da atrocità e disumanità è sotto gli occhi di tutti. La responsabilità primaria, a mio parere, è dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, ma anche Israele è andato ben oltre i limiti del diritto di difesa, facendo stragi di civili e distruzioni immani. Tuttavia, questo non ha a che vedere con la nozione di genocidio".

Segre asserisce come Hamas non abbia nulla a che fare col popolo palestinese, ma aggiunge che "Israele ha commesso molti e gravi errori nei confronti dei palestinesi, anche prima del 7 ottobre 2023, ma il ritiro completo di esercito e coloni israeliani da Gaza nel 2005 aveva aperto una possibilità che non andava sprecata. Come invece è accaduto con la cruenta presa del potere da parte di Hamas nel 2006 e la proclamazione della "guerra eterna" contro Israele".

Per Segre, l'unica soluzione è "due popoli, due Stati". "Non esistono altre strade se si vuole liberare israeliani e palestinesi dalla maledizione della guerra che li vede contrapposti da un tempo infinito. Gli ostacoli sono grandi, ma non insormontabili se vi fosse la volontà politica.