AfD, Marine Le Pen e Romania, la strana democrazia Ue taglia fuori il popolo e “corregge” il voto: Nigel Farage è avvertito

Se la democrazia premia quelli che non piacciono al sistema, allora bisogna procedere con le maniere forti, cioé escludendo con l’aiuto della giustizia i leader che il popolo sceglierebbe.

La democrazia sta prendendo una strana piega: se non gira nel verso che piace all’Ordine, va indirizzata. Anche a costo di cancellare ciò che il popolo vorrebbe o sceglierebbe. Del resto lo avevamo capito fin da subito nel cantiere della cosiddetta Grande Europa: il popolo non può rovinare un progetto così ambizioso, nato per il bene supremo della pace, del benessere e del blablabla. Quindi nessuna possibilità di scelta né sull’euro, né sui trattati e né soprattutto sulla progressiva rinuncia di sovranità nazionale a favore dell’Unione europea. Soprattutto dopo che Francia e Olanda avevano votato no in due referendum.

A maggior ragione oggi che i sovranismi e le destre politiche vincono le elezioni, meglio educare il popolo, non indurlo nella tentazione e guidarlo alle scelte che convengono.
L’ultimo trattamento è quello riservato ai tedeschi di AfD, bollinati come “partito di estrema destra” e quindi con un bel cartellino giallo sul groppone. Che arriva proprio mentre il vincitore delle ultime elezioni, il Cdu Friedrich Merz, si appresta a giocare la nuova edizione della Grossa Coalizione con la Spd. Una minestra riscaldata con grandi incognite sul proprio cammino, talmente tante che gli ultimi sondaggi premiavano AfD, il partito che sempre alle ultime elezioni aveva registrato il più importante aumento di voti rispetto alle tornate precedenti. Forse è questo continuo trend favorevole che ha spinto l'Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione a classificare Alternative fur Deutschland come partito di estrema destra, quindi una minaccia per la democrazia e l'ordine costituzionale.

Al momento questa decisione non comporta automaticamente l’esclusione del movimento guidato da Alice Weidel dalle elezioni ma in terra tedesca nessuno è disposto a garantire che in futuro lo possa essere. Del resto un simile provvedimento è già stato adottato in Europa, precisamente in Romania, dove una sentenza senza precedenti della Corte costituzionale, aveva cancellato l'esito del primo turno delle elezioni presidenziali vinto, lo scorso novembre, dal candidato Calin Georgescu, considerato di estrema destra e filoputinano. Dopo quella clamorosa decisione, Calin Georgescu, (che ribadiamo era stato scelto dal popolo) venne arrestato e liberato solo quando si ha avuto la certezza di averlo estromesso dalle elezioni bis di oggi.

Sull’amputazione della democrazia ovviamente nessuno in Europa ha battuto ciglio, anzi il silenzio della Von Der Leyen e dei partiti di maggioranza è stata intesa da tutti come una sostanzialmente approvazione della decisione romena. Del resto, in Europa la democrazia elettorale non ha mai dato grandi prove se si pensa che la stessa Ue ha escluso opzioni referendarie e, ultimamente, la signora Ursula voleva tagliar fuori il parlamento dalla decisione sul RearmEu o come diavolo si chiama ora.
Quindi, ricapitolando, AfD rischia di subire lo stesso trattamento che Georgescu ha subito in Romania: l’esclusione dalle elezioni. Per ora c’è solo l’ammonimento con la classificazione di “partito di estrema destra”, poi si vedrà. Ma non c’è dubbio che maggiore sarà la capacità di attrazione del partito e maggiori saranno le possibilità che lo stesso ufficio ne chieda l’esclusione.

In Francia ne sa qualcosa anche Marine Le Pen, la quale è stata estromessa dalla corsa all’Eliseo prima ancora di una sentenza definitiva. Poche settimane fa infatti i giudici francesi hanno condannato in primo grado a quattro anni di reclusione, di cui due agli arresti domiciliari, multa da 100mila euro e interdizione dalle cariche elettive, colei che a detta di molti era la favorita alle prossime presidenziali, specie oggi che Macron è ai minimi storici in quanto a gradimento e dopo che il tentativo di indebolire il partito della Le Pen con le elezioni anticipate sta solo creando confusione.

AfD in Germania, Georgescu in Romania e Marine Le Pen in Francia: eccoli i famosi tre indizi che fanno la prova. La prova di un delitto: se la democrazia premia quelli che non piacciono al sistema, allora bisogna procedere con le maniere forti, cioé escludendo con l’aiuto della giustizia i leader che il popolo sceglierebbe. Anche Nigel Farage, in Gran Bretagna, è avvertito.

di Gianluigi Paragone