AfD dichiarato un pericolo e "partito di estrema destra", verrà messo fuori legge? Un'altra prova di "democrazia" made in UE
Dopo l'annullamento delle elezioni in Romania e dopo la dichiarazione di ineleggibilità di Marine Le Pen, adesso è la volta della Germania
Leggiamo che adesso, in Germania, i servizi segreti hanno giudicato il partito Alternative für Deutschland un "pericolo per la democrazia". Addirittura si discute della possibilità di mettere fuori legge la forza politica teutonica che sta crescendo e che, con tutta evidenza, non piace a chi detiene attualmente il potere. Non ci sorprendiamo più di tanto. Come usa dire, non c'è due senza tre. Dopo l'annullamento delle elezioni in Romania e dopo la dichiarazione di ineleggibilità di Marine Le Pen, adesso è la volta della Germania. Davvero curiosa e bizzarra questa "democrazia" europea, che accetta le libere votazioni solo quando i risultati confermino l'ordine dominante. E che annulla le basi stesse di ogni democrazia possibile in nome della democrazia. Mi siano consentiti allora soltanto due considerazioni telegrafiche. Anzitutto, fa letteralmente ridere sentir parlare di "pericolo per la democrazia", considerato il fatto che la democrazia in Europa attualmente non esiste se non come flatus vocis. Infatti, quella che ci ostiniamo a definire pomposamente democrazia coincide in toto con l'autogoverno dei ceti dominanti, con l'autocrazia dei mercati apatridi, con la plutocrazia neoliberale a base imperialistica. Che, naturalmente, della democrazia rappresenta la negazione integrale. Come può, allora, esservi un pericolo per la democrazia, se la democrazia non esiste in Europa? Seconda considerazione che intendo svolgere: non provo alcuna simpatia per il partito teutonico di Alternative für Deutschland, un partito liberale e atlantista, che oltretutto ha avuto il coraggio di dire penosamente che Hitler era comunista, di fatto aderendo alla patetica narrazione liberale secondo cui nazismo e comunismo coincidono e l'unico ordine praticabile e ammissibile è quello liberale. Una narrazione stomachevole e banale, che non di meno risulta oggi egemonica nel regno della propaganda dell'Occidente, anzi dell'uccidente sotto il segno del totalitarismo liberale: totalitarismo che ammette fintamente la pluralità dei partiti, nell'atto stesso con cui concretamente la nega, accettando soltanto partiti di destra liberale, di sinistra liberale e di centro liberale. E, tuttavia, dichiarata la mia avversione alla politica di Alternative für Deutschland, mi domando su che base e a che titolo detto partito rappresenti una minaccia per la democrazia, stante il fatto che si tratta di un partito liberale e atlantista come sono tutti gli altri oggi presenti sullo scacchiere politico europeo. Il totalitarismo liberale appare qui palesemente in contraddizione con se stesso, come peraltro sempre più spesso accade.
Di Diego Fusaro