Nucleare, secondo round colloqui Usa-Iran sabato a Roma, sul tavolo: sanzioni e programma atomico, Aiea: "Teheran vicino alla bomba”
La posizione dell'amministrazione Trump è divisa tra chi opta per una soluzione diplomatica con Teheran e chi vuole un approccio più deciso, la politica nei confronti del paese "è in fase di definizione" e sarà pronta per la giornata dei negoziati; l'Iran invece non accenna passi indietro alla rinuncia al suo programma nucleare
Si svolgerà a Roma nella giornata di sabato 19 aprile il secondo round dei negoziati tra Usa e Iran sul nucleare. Dopo una prima dichiarazione e successiva smentita, la tv di stato iraniana ha ufficialmente confermato che la capitale italiana ospiterà la seconda parte dei colloqui sul programma atomico di Teheran. Ad incontrarsi saranno l'inviato speciale per gli Usa Steve Witkoff e il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi con il collega omanita Badr Albusaidi come mediatore, i tre discuteranno dell'alleggerimento delle sanzioni a Teheran e del suo programma atomico. Nel frattempo Rafael Mariano Grossi, direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), ha allertato: "L'Iran non è lontana dall’avere la sua bomba atomica".
Colloqui Usa-Iran sul nucleare, secondo round sabato 19 aprile a Roma, sul tavolo: alleggerimento sanzioni e programma atomico, Aiea avverte: "Teheran vicino alla bomba"
Dopo un batti e ribatti sulla città che avrebbe ospitato la seconda fase dei negoziati sul nucleare Usa-Iran (dapprima Roma poi Muscat e infine di nuovo Roma) sabato prossimo si incontreranno nella capitale italiana l'inviato speciale per gli Usa Steve Witkoff, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e il collega omanita Badr Albusaidi che svolgerà funzioni di mediazioni. Presente anche il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani che non dovrebbe avere un ruolo diretto nei negoziati ma incontra in separata sede Steve Witkoff, Araghchi e Albusaidi., nella stessa giornata dovrebbe avere un colloquio telefonico con il direttore dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi. È stato lo stesso vicepremier ad anticipare i temi sul tavolo delle trattative di sabato: "si scambieranno le opinioni e le posizioni dei loro governi riguardo al programma nucleare iraniano e all'alleggerimento delle sanzioni illegali imposte all'Iran".
Il ministro degli esteri di Teheran Abbas Araghchi ha dichiarato che "non si negozia" sul diritto all'arricchimento e a giudicare dalle parole del direttore dell'Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi sembra che il paese sia molto avanzato nel programma nucleare. "Se l'Iran possiede materiale sufficiente per fabbricare non una ma diverse bombe, non dispone però ancora dell'arma nucleare" ed ha continuato: "È come un puzzle, hanno i pezzi e potrebbero eventualmente un giorno metterli insieme. Resta ancora strada da fare per arrivarci. Ma non sono lontani".
Tuttavia, la posizione dell'amministrazione Trump è divisa sul tema. Da una parte ci sono i sostenitori di una soluzione diplomatica con Teheran, tra cui JD Vance, ed altri che sono invece affini ad una strategia più dura , tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e il segretario di Stato Marco Rubio che ritengono necessario arrivare anche a colpire militarmente l'Iran. "La politica sull'Iran non è molto chiara, soprattutto perché è ancora in fase di definizione. È complicata perché si tratta di una questione molto 'pesante' dal punto di vista politico", ha dichiarato un funzionario statunitense vicino alle discussioni, "Ci sono approcci diversi, ma le persone non si urlano addosso".