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Ue verso 17esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, nel mirino “flotta ombra” di Mosca e la società Rosatom, Ungheria: “Iniziative fanatiche e pro-guerra”

Tra i maggiori sostenitori di nuove sanzioni alla Russia c'è altro rappresentante Ue ed ex premier estone Kaja Kallas. L'Ungheria: "

15 Aprile 2025

Ue verso 17esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, nel mirino “flotta ombra” di Mosca e la società Rosatom, Ungheria: “Iniziative fanatiche e pro-guerra”

Kaja Kallas, fonte: imagoeconomica

L'Ue va verso il 17esimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Bruxelles ha intenzione di colpire petrolio e gas, più nello specifico la "flotta fantasma" di Mosca, che sarebbe utilizzata per aggirare le sanzioni già esistenti, le importazioni di gas naturale liquefatto e la società atomica statale Rosatom. Queste le linee guida dei Paesi baltici e scandinavi. Una quadra deve ancora essere raggiunta, ma è praticamente certo che il prossimo pacchetto verrà approvato all'incirca verso maggio. Contraria l'Ungheria, che per bocca del suo ministro Szijjártò: "Una serie di iniziative fanatiche e a favore della guerra".

Ue verso 17esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, nel mirino “flotta ombra” di Mosca e la società Rosatom

Tra i maggiori sostenitori di nuove sanzioni alla Russia c'è altro rappresentante Ue ed ex premier estone Kaja Kallas: "Stiamo lavorando all’imposizione di sanzioni sul petrolio e sul gas", ha detto auspicando "un pacchetto il più forte possibile". Kallas ha aggiunto che il bombardamento di Sumy "dimostra che i russi non vogliono la pace", e dunque "l’unico modo per portare la Russia a negoziare è aumentare la pressione". Invece, "tutti gli Stati membri vogliono la pace e tutti appoggiano il cessate il fuoco". L’ultimo round di misure restrittive contro la Russia è stato approvato lo scorso febbraio in occasione del terzo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina. Il 17esimo pacchetto verrà approvato molto probabilmente il prossimo mese.

L'Ungheria si sfila: "Iniziative fanatiche e pro-guerra”

Tra i Paesi a sfilarsi, come spesso accade, è l'Ungheria, che rigetta queste "iniziative fanatiche e a favore della guerra", tra cui "altri miliardi per l'Ucraina, più armi, dispiegamento di consiglieri militari, nuove sanzioni sull'energia nucleare e spinta ad aprire tutti i capitoli di adesione quest'anno. Non sosteniamo nulla di tutto ciò. È ora di porre fine alla politica fallimentare degli ultimi 3 anni", ha detto il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó.

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