Artico, ipotesi scambio tra USA e Russia: Groenlandia in cambio delle Isole Svalbard, territori ucraini e accordo su basi NATO e Stretto di Bering - RETROSCENA
Il via libera di Putin al progetto di Trump per la Groenlandia potrebbe essere parte di uno "scambio di territori"
Vladimir Putin ha dato via libera al "serio progetto" degli USA per l'annessione della Groenlandia. Lo zar ha detto chiaramente che la questione "non interessa" alla Russia, e che riguarda solo "due stati", dichiarando però, durante lo stesso discorso, che è interesse di Mosca "proteggere la propria sovranità" nell'Artico, area la cui importanza "sta crescendo"; Putin ha concluso l'intervento annunciando un incremento delle forze russe proprio in quella zona. Sembra quindi Putin abbia dato il via libera a Trump per un motivo preciso e non perché la questione "non lo riguarda"; una delle ipotesi più gettonate è quella di uno "scambio" tra le due potenze, che farebbe ottenere a Washington l'agognata Groenlandia e a Mosca le Isole Svalbard, i territori ucraini conquistati e un accordo sullo Stretto di Bering e sulle basi NATO vicine al suo territorio.
Scambio tra USA e Russia: Groenlandia in cambio delle Isole Svalbard e territori ucraini
L'interesse della Groenlandia per Donald Trump sembra essere dovuto alla "sicurezza nazionale e internazionale", come dichiarato dallo stesso tycoon e dal vicepresidente JD Vance che si è recato in visita sull'isola. Da qui nasce l'ipotetico scambio con Mosca: in cambio di nessuna interferenza russa nell'annessione della Groenlandia, Washington farebbe altrettanto, non interferendo nei piani della Russia di presa delle Svalbard, permettendole di mantenere il controllo dei territori conquistati in Ucraina, e accordandosi sulle basi NATO e sul traffico nello Stretto di Bering.
La Russia vuole i territori ucraini conquistati perchè questi sono "costituzionalmente russi", come dichiarato dal ministro degli Esteri Lavrov. Crimea, Lugansk, Donetsk e anche le altre due regioni di Kherson e Zaporizhzhia, sono parte centrale del conflitto in Ucraina e sono territori che Mosca non nasconde di volere, quindi potrebbero essere una contropartita plausibile. Altro punto sono le basi NATO nei territori vicino alla Russia. Lo zar non ha mai nascosto il malumore nell'avere basi militari nemiche in Finlandia e Polonia ad esempio, e uno smantellamento di queste strutture, o un loro ridimensionamento, potrebbe essere parte della trattativa. Lo Stretto di Bering è un altro punto su cui USA e Russia potrebbero intendersi. Quel tratto di mare di pochi chilometri che separa le due potenze ed è una zona di cruciale interesse militare e commerciale, con le navi russe che lo percorrono spesso: un accordo che faciliti il passaggio delle flotte o per la sicurezza dell'area sarebbe una pedina di scambio da non sottovalutare.
L'ultimo punto è il più realistico in questo ipotetico accordo. Se gli USA dovettero annettere la Groenlandia, acquistando un così grande vantaggio nell'Artico, la Russia farebbe altrettanto con le Isole Svalbard, da tempo nelle mire di Mosca. L'arcipelago smilitarizzato appartiene alla Norvegia e conta nella sua isola più popolata circa 3.500 residenti, di cui un quinto russi. Le isole sono un punto molto importante per mantenere il potere nell'Artico: se la Groenlandia diventasse il 51esimo stato USA, la Russia avrebbe a pochi chilometri dalle sue coste diversi avamposti dei paesi occidentali, non avendo nessuna sua postazione nell'area. Una cosa certamente non accettabile per Mosca. Inoltre, nonostante siano smilitarizzate, sono sempre più numerosi i funzionari russi che sostengono che la Norvegia abbia permesso all'Occidente di militarizzare le Svalbard. Da qui nasce l'interesse di Putin per l'arcipelago, che oltretutto è anche ricco di carbone.