Dazi, Ue risponde a Trump, nel mirino soia, carne, legno, acciaio, alluminio ed elettrodomestici, impatto per 21.5 mld di €
Bruxelles valuta contromisure per colpire settori strategici Usa senza penalizzare l’industria europea. Nel mirino della Commissione UE ci sarebbero soia, carne ed elettrodomestici
L’Unione europea è pronta a rispondere ai dazi del 25% imposti da Trump sulle auto non prodotte negli USA. Nell’elenco da 21.5 miliardi di euro, affinché le misure siano “di massimo impatto”, potrebbero rientrare prodotti come soia, carne bovina, pollame ed elettrodomestici.
La risposta dell’UE ai dazi imposti da Trump, impatto per 21,5 miliardi di euro
I "controdazi intelligenti" - rinviati dal primo al 13 aprile - in risposta alla raffica di tariffe di Trump su automobili, acciaio e alluminio restano in fase di definizione. L'elenco, dal valore di oltre 21,5 miliardi di euro, non è ancora stato diffuso ufficialmente, ma sarà mirato a "provocare il massimo impatto sugli Stati Uniti, riducendo al minimo i danni per l'economia europea", ha garantito il portavoce della Commissione. C'è anche il "rammarico" espresso dalla presidente Von der Leyen, insieme all’intenzione di "continuare a cercare soluzioni negoziate, salvaguardando i propri interessi economici". La via è quella di "valutare" l’annuncio di mercoledì "insieme alle altre misure che gli Stati Uniti prevedono di adottare nei prossimi giorni".
L’elenco delle possibili “ritorsioni” include prodotti strategici per l’economia di vari Stati americani: la soia della Louisiana, la carne bovina e il pollame del Nebraska e del Kansas, i prodotti in legno della Georgia, Virginia e Alabama. Nella lista potrebbero rientrare anche prodotti industriali e agricoli, tra cui acciaio e alluminio, tessuti, elettrodomestici e materie plastiche.
Le reazioni europee non si sono fatte attendere. Per il ministro degli Esteri Antonio Tajani, "neanche per gli Usa sarà utile l’aumento dei dazi: credo che aumenteranno i prezzi dell’auto anche in America, visto che quelle prodotte lì sono anche realizzate con molta componentistica europea". Il presidente francese Emmanuel Macron ha auspicato un ripensamento, sostenendo che "è paradossale che i principali alleati degli Usa siano i primi a essere tassati". Anche il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha dichiarato che l’Ue deve "rispondere con fermezza".