Chatgate USA, email e numeri di telefono di Hegseth, Waltz e Gabbard diffusi sul dark web, trapelate anche credenziali social

Si allarga lo scandalo “Chatgate”. Online informazioni private degli alti funzionari statunitensi Hegseth, Waltz e Gabbard. I loro contatti personali, come mail e telefono, e le credenziali di accesso a Microsoft Teams, LinkedIn e Signal sono state diffuse sul dark web.

Email, telefono e credenziali social personali di Hegseth, Waltz e Gabbard trapelano sul dark web

Apparsi online i contatti e le credenziali private del segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth, della direttrice dell'Intelligence nazionale Tulsi Gabbard e del consigliere per la Sicurezza nazionale Mike Waltz, coinvolti nello scandalo della chat di gruppo su Signal, in cui sono state condivise informazioni operative sugli attacchi aerei contro le milizie Houthi dello Yemen includendo anche il direttore della rivista "The Atlantic" Jeffrey Goldberg.

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The Atlantic ha pubblicato le chat integrale del "piano di guerra" statunitense in Yemen

Secondo il quotidiano tedesco "Der Spiegel", gli indirizzi email e i numeri di telefono dei tre funzionari statunitensi sono facilmente reperibili nel cosiddetto dark web, una porzione di Internet "sommersa" accessibile tramite l'impiego di specifici protocolli e spesso utilizzata per attività illecite. Il numero di telefono cellulare e l'indirizzo email attivo di Hegseth sarebbero stati forniti al quotidiano tedesco da un'azienda commerciale che raccoglie informazioni personali per scopi di marketing.

Dall'analisi dei dati trapelati, è emerso che l'indirizzo email di Hegseth, e in alcuni casi persino la password associata, comparivano in oltre 20 database pubblicamente accessibili. Tali dati sarebbero collegati a un account WhatsApp del segretario alla Difesa recentemente cancellato, secondo quanto riferito dal quotidiano. Anche le informazioni di contatto di Waltz sarebbero state ottenute dallo stesso fornitore anonimo e collegate ai suoi account su Microsoft Teams, LinkedIn, WhatsApp e Signal. "Der Spiegel" avrebbe inoltre rinvenuto diverse password relative all'indirizzo email del consigliere in database di dati compromessi. L'indirizzo email di Gabbard, invece, sarebbe stato trovato su Reddit e WikiLeaks, con connessioni ai suoi profili WhatsApp e Signal.