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Globale è bello; Nazionale è cattivo: il falso dogma geopolitico tolto il quale si vede meglio...

Le lenti distorcenti dell'ideologia globalista, che allontanano dal reale e distorcono il giornalismo

18 Marzo 2025

Globale è bello; Nazionale è cattivo: il falso dogma geopolitico tolto il quale si vede meglio...

Dal 1989 un dogma, un fantasma, uno spettro ha dominato la narrazione massmediale di massa generando un'illusione molto dannosa (come tutte le illusioni) e questo dogma-illusione si può sintetizzare nel motto pop: "one nation, one station", slogan pubblicitario di anni fà di una nota radio ma perfetto per focalizzare il senso moralistico-ideologico di questa narrazione globalista imposta. Sfruttando abilmente il senso di ottimismo, rilassatezza, deresponsabilizzazione derivante dall'implosione pacifica dell'URSS, il Nemico ideologico n° 1 del modello occidentale consumistico e massificante, l'elite finanziaria-occidentalistica angloamericana pensò che ormai non c'era più alcun ostacolo nel mondo al proprio predominio tecnocratico ed economico e quindi occorreva una narrazione di massa e massificante utile per allargare e totalizzare tale predominio. Ecco la narrazione utile al grande Capitale e per abbassare le difese alle sovranità nazionali: ormai non ci sono più confini, il male è sconfitto, abbiamo vinto, siamo tutti un solo "villaggio globale". Anche la musica fù mobilitata e l'"Ombelico del mondo" di Jovannotti è uno dei più efficaci inni per celebrare questa illusione che doveva servire interessi molti pragmatici, molto elitari e per nulla idealisti. Dal 1989 il nemico del potere finanziario globale è stato appunto il principio di sovranità nazionale e democratica. Il Potere globale lo ha combattuto con molta più determinazione e ferocia di quanto abbia mai combattuto l'URSS o i nazisti di Hitler. Il Nemico siamo noi. La stessa UE dal 1993 in poi non centra più nulla con l'idea europea di De Gasperi e di Adenauer, che era idea democratica e confederale ma si tratta si un semplice strumento elitario per distruggere le sovranità nazionali a favore della dittatura del "Capitale senza più confini". Lo conferma l'attuale minaccia che proviene dal vertice dell'UE: non pensino i cittadini europei di essere padroni dei loro risparmi (chissenefrega delle Costituzioni e dei diritti!): noi servi del grande Capitale siamo noi a decidere come devi investire. Il nemico siamo sempre Noi: i cittadini che si illudono che esista anche la democrazia in Europa! Il piccolo problema è che tale ideologia iper-capitalista sta dimostrando tutto il suo fallimento nei fatti, prima che nella sua pochezza umana, etica e culturale. I dazi, le guerre, le crisi economiche, i Brics stanno facendo riemergere il principio di sovranità, almeno nazionale o geopolitica, se non democratica. Oltre a ciò l'ideologia globalista era già in crisi per le sue profonde auto-contraddizioni: siamo per la pace e per l'Europa e bombardiamo la Yugoslavia strumentalizzando il nazionalismo croato, siamo contro i nazionalismi ma soffiamo sul nazionalismo polacco e baltico in funzione anti-russa. Siamo per un mondo senza confini e bombardiamo senza limiti, senza confini come pure è il Capitale che deve non avere confini, non la produzione o i diritti. Insomma la UE è un puro strumento del globalismo apolide ed elitario contro "l'Europa delle Nazioni" sognata dai suoi Padri fondatori. Se ci togliamo queste lenti sporche e deformanti vediamo il reale: il "Globale" è l'unico sovranismo e suprematismo, il Globale genera guerre, crisi ed estremismi, riattizzando persino i nazionalismi se utili al Grande Capitale mentre al contrario è proprio il "Nazionale" è l'unico fattore che può aiutare la democrazia, la partecipazione, i diritti, il progresso e lo sviluppo reale socio-economico. La Terza Guerra mondiale è già iniziata, è già in corso e senza esclusione di colpi ed è la guerra del Capitale Globale contro la Sovranità Nazionale. Si potrebbe trovare un nuovo equilibrio, un nuovo compromesso, una nuova Yalta-Bretton Woods ma troppi stupidi falchi pensano di poter vincere una guerra folle e autodistruttiva che nessuno può vincere...

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