Gaza, Onu: “In atto un genocidio, da Israele violenze sessuali e stupri sui palestinesi come arma di guerra da ottobre 2023”
l'Idf utilizzerebbe la nudità pubblica forzata, le molestie sessuali, le minacce di stupro e la violenza sessuale come procedure operative standard di routine contro i palestinesi. E molto altro
Un rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) inchioda Israele. Il rapporto, sottotitolato "Più di quanto un essere umano possa sopportare", documenta numerose violazioni che vengono deliberatamente utilizzate come tattica di guerra e di controllo sulla popolazione palestinese da parte dello Stato ebraico. Sono state accertate violenze sessuali, riproduttive e di genere sistematiche commesse dalle autorità israeliane contro i palestinesi dall'ottobre 2023.
Gaza, Onu: “In atto un genocidio, da Israele violenze sessuali e stupri sui palestinesi come arma di guerra da ottobre 2023”
I punti salienti del rapporto del nuovo rapporto Onu includono violenza sessuale e di genere come strategia di guerra: l'Idf utilizzerebbe la nudità pubblica forzata, le molestie sessuali, le minacce di stupro e la violenza sessuale come procedure operative standard di routine contro i palestinesi. Secondo le prove, gli stupri e la violenza genitale sarebbero stati commessi dietro ordine diretto o con tacito incoraggiamento da parte di autorità superiori.
I coloni israeliani in Cisgiordania hanno fatto ricorso alla violenza sessuale per terrorizzare e sfollare le comunità palestinesi, agendo in apparente impunità. La violenza sessuale verrebbe utilizzata come arma di guerra piuttosto che come atto di aggressione casuale, con numerose testimonianze di sopravvissuti che descrivono dettagliatamente sia i traumi fisici che quelli psicologici.
Distruzione dell'assistenza sanitaria riproduttiva e intento genocida durante la guerra
Poi si passa alla distruzione dell'assistenza sanitaria riproduttiva e intento genocida durante la guerra: le forze israeliane avrebbero attaccato e distrutto strutture sanitarie e di salute sessuale e riproduttiva nella Striscia di Gaza, compresi reparti di maternità e cliniche per la fertilità. Distrutto il Centro principale per la fertilità di Gaza e imposto un blocco, impedendo l'accesso ai farmaci per garantire una gravidanza sicura e la cura dei neonati. Il rapporto va nello specifico, ed evidenzia che a dicembre 2023 l'Idf avrebbe intenzionalmente distrutto il centro di fecondazione in vitro di Al-Basma insieme al tutto materiale riproduttivo per il concepimento, compresi 4.000 embrioni. Questa azione è stata "una misura volta a prevenire le nascite tra i palestinesi di Gaza", un atto che rientra nella definizione del crimine di genocidio;
L'esercito israeliano si sarebbe reso protagonista della distruzione di ospedali e reparti maternità, con conseguenti effetti negativi sulla salute delle donne e sulle prospettive di fertilità dei palestinesi. I danni alle donne incinte e in allattamento sono stati definiti "senza precedenti", causando gravi complicazioni per la salute, tra cui la morte.
Attacchi di massa contro i civili e violenza mirata contro donne e ragazze
Sarebbe stato registrato un uso diffuso di esplosivi e bombardamenti di aree residenziali, che avrebbero portato a un aumento significativo delle vittime civili, in particolare tra donne e ragazze: queste sarebbero state deliberatamente prese di mira, e il rapporto classifica tali atti come crimini contro l'umanità e crimini di guerra.