Consiglio Ue lancia guerra alla Russia e approva piano Rearm Europe da 800 mld€ con 27 sì e nessun no; ok a “finto” piano pace in 5 punti per Kiev
Una cifra spropositata che serviranno ad armare l'Europa contro una minaccia inesistente. Orban contrario al cosiddetto piano di pace per l'Ucraina
Il Consiglio Ue lancia la guerra alla Russia e approva il piano Rearm Europe da 800 miliardi di euro. Una cifra spropositata che serviranno ad armare l'Europa contro una minaccia inesistente. Europa dunque unita sul riarmo annunciato in pompa magna da von der Leyen qualche giorno fa, non così tanto sul "finto" piano di pace su cui l'Ungheria si è sfilata.
Consiglio Ue lancia guerra alla Russia e approva piano Rearm Europe da 800 mld€ con 27 sì e nessun no
Se il piano Rearm Europe è passato senza problemi, stessa cosa non si può dire sul cosiddetto piano di pace per l'Ucraina. I 27 hanno votato all’unanimità il riarmo dell’Unione europea progettato dalla commissaria Ursula von der Leyen per investimenti "fino a 800 miliardi di euro", mentre l’Ungheria – da sempre pro Russia – si mette ha deciso di sfilarsi sul sostegno all'Ucraina.
Secondo un alto funzionario, il piano sul riarmo scrive "la prima pagina del libro della difesa comune europea". I punti salienti saranno lo spazio fiscale per le spese di difesa, emissione di obbligazioni Ue (per prestiti a tassi bassi e a scadenza lunga) per raccogliere fino a 150 miliardi di euro dai mercati; possibilità di spese militari anche utilizzando i fondi di coesione ancora disponibili (350 miliardi di euro complessivi che ogni Paese, pro quota, potrà decidere di dirottare sulla nuova emergenza).
Berlino rivendica il passaggio in cui si chiede di esplorare "ulteriori misure seppur garantendo la "sostenibilità del debito" per "facilitare una spesa significativa in tutti gli Stati", mentre l'Italia ritiene che la revisione del Patto di stabilità sia lo strumento più idoneo a garantire risultati.
Secondo quanto asserisce von der Leyen "l'Europa affronta un pericolo chiaro, dobbiamo essere in grado di proteggerci”, esulta von der Leyen, mentre Zelensky: "Sentiamo la vostra vicinanza, siamo contenti di non essere soli". E suggerisce che una parte dei fondi per la difesa europea sia assegnata alla produzione di armi in Ucraina, perché "le nostre capacità industriali sono le più rapide e pertinenti alle attuali minacce".