La caccia agli ex funzionari USA: Mosca e Pechino all’assalto delle risorse americane - RETROSCENA

L’intelligence statunitense lancia l’allarme: Russia e Cina stanno intensificando il reclutamento di ex dipendenti governativi, sfruttando licenziamenti e incertezze lavorative. Identificati i primi bersagli, mentre Washington corre ai ripari

Negli ambienti dell’intelligence statunitense cresce la preoccupazione per una minaccia che si muove nell’ombra: Russia e Cina stanno intensificando il reclutamento di ex funzionari governativi americani, soprattutto quelli recentemente licenziati o in procinto di perdere il lavoro. Un’operazione silenziosa, ma efficace, che ha già portato all’individuazione di alcuni individui caduti nella rete dello spionaggio straniero.

Secondo quanto appreso da fonti riservate, il reclutamento non avviene con le classiche modalità della Guerra Fredda, fatte di incontri segreti. Oggi le operazioni sono più sofisticate: offerte di consulenze ben pagate, contatti tramite social media, inviti a conferenze all’estero con benefit generosi. I target? Ex analisti dell’intelligence, ufficiali militari, tecnici con accesso a informazioni riservate.

Un bacino di reclutamento in espansione

L’elemento che più preoccupa gli 007 americani è la vulnerabilità di questi ex funzionari. Alcuni di loro si trovano improvvisamente senza impiego, con carriere interrotte e prospettive incerte. Altri nutrono rancore verso il governo Trump che li ha lasciati andare. Un mix di fattori che li rende facili prede per chi sa come convincerli a passare dall’altra parte.

«Le grandi potenze sanno che l’America è un terreno fertile per operazioni di reclutamento», spiega un ex ufficiale dell’intelligence a conoscenza del dossier. «Ci sono migliaia di persone con competenze strategiche che si ritrovano senza lavoro da un giorno all’altro. Basta il contatto giusto, un’offerta allettante, e il gioco è fatto».

Dove si muovono Mosca e Pechino

Fonti dell’intelligence indicano che la Russia è particolarmente attiva nel reclutare ex militari e personale con esperienza in operazioni coperte, mentre la Cina punta maggiormente su esperti di tecnologia, cyber-sicurezza e affari economici. Il metodo è simile: creare connessioni attraverso intermediari apparentemente innocui, attirare l’obiettivo con proposte professionali e, gradualmente, ottenere informazioni sempre più sensibili.

Alcuni episodi recenti hanno confermato questa strategia. In un caso, un ex analista della Difesa ha ricevuto un’offerta per un ruolo di consulente in una società di sicurezza informatica asiatica. Solo dopo diversi incontri ha capito che dietro c’era un’operazione orchestrata da Pechino. In un altro episodio, un ex funzionario della CIA è stato avvicinato da contatti russi con la promessa di lavori ben retribuiti in Medio Oriente.

L’allarme dei servizi USA

A Washington il dossier è considerato ad alta priorità. L’FBI e la CIA stanno intensificando il monitoraggio degli ex dipendenti governativi e avviando campagne di sensibilizzazione per prevenire il rischio di infiltrazioni. Il problema, però, è che spesso questi ex funzionari non si rendono nemmeno conto di essere entrati in un gioco più grande di loro.

Un agente federale coinvolto nelle indagini lo spiega con parole chiare: «Non è più la vecchia scuola dello spionaggio. Oggi è tutto più sfumato. Un piccolo favore oggi, un’informazione domani, e in pochi mesi una persona può ritrovarsi compromessa senza nemmeno essersene accorta».

Un problema destinato a crescere

Con l’aumento delle tensioni tra Stati Uniti, Russia e Cina, la caccia agli ex funzionari USA non farà che intensificarsi. Il punto debole del sistema è chiaro: il vasto bacino di ex dipendenti governativi con accesso a informazioni sensibili. Un’arma che Mosca e Pechino sembrano sempre più intenzionate a sfruttare.

Per gli Stati Uniti, la sfida è duplice: proteggere chi è ancora in servizio e assicurarsi che chi è uscito dal sistema non diventi una risorsa per il nemico. Ma in un’epoca in cui la guerra delle informazioni si gioca su piani sempre più sottili, la sicurezza nazionale non può più permettersi distrazioni.