Friedrich Merz, chi è il nuovo cancelliere della Germania alla guida di Cdu-Csu, rivale di Merkel, il programma dall'immigrazione (controlli rigidi) alla difesa (indipendenza dagli Usa)
Ex avvocato diventato multimilionario, Merz è stato anche presidente del Consiglio di vigilanza di BlackRock Germany. Ha un programma definito per quanto riguarda l'immigrazione: ripristino "permanente»" dei controlli alle frontiere e il respingimento "senza distinzione" di tutti i migranti in situazione irregolare, compresi "i richiedenti asilo"; sul fronte della difesa: "Priorità assoluta sarà raggiungere l'indipendenza dagli Stati Uniti"
Friedrich Merz, 69 anni, è il prossimo cancelliera della Germania dopo la vittoria con il 28,6% dei voti dell'unione Cdu-Csu da lui guidata, alle elezioni per il rinnovo del Bundestag del 23 febbraio 2025. "Benvenuti alla Konrad Adenauer Haus, in questa storica serata, il 23 febbraio 2025. Noi, la Cdu e la Csu, l'Unione, abbiamo vinto queste elezioni", ha detto il rivale di Angela Merkel.
"Per me la priorità assoluta sarà raggiungere l'indipendenza dagli Stati Uniti" sul tema della difesa, ha spiegato Merz esponendo il suo programma. Sul fronte economico, dovrà invertire la tendenza dopo due anni consecutivi di recessione.
La sua "Agenda 2030" prevede diminuzione delle tasse, ancora più netta diminuzione della burocrazia e più flessibilità. Merz si dice atlantista, ma "senza illusioni" e deciso a fare dell'era Trump un'occasione per emancipare l'Europa. Da programma, Merz effettuerà una riforma per togliere tetto al debito e cambierà la linea tenuta dal suo predecessore Sholz con la Russia. Ha già fatto sapere di non voler inviare soldati tedeschi in Donbass.
Quanto all'immigrazione, tra gli obiettivi ci sono il ripristino "permanente" dei controlli alle frontiere e il respingimento "senza distinzione" di tutti i migranti in situazione irregolare, compresi "i richiedenti asilo", cosa che ha definito "un congelamento de facto di tutti gli ingressi".
Fridrich Merz, chi è il nuovo cancelliere della Germania
Nato a Brilon, nel NordReno Westfalia, Merz è un avvocato aziendale, appassionato pilota di aerei e proprietario di un jet privato, sposato con una giudice e padre di tre figli. Ha esperienza come parlamentare, ma non ha mai rivestito un incarico di governo. E' stato membro del Parlamento europeo tra il 1989 e il 1994, quindi deputato al Bundestag tra il 1994 e il 2009 e poi di nuovo dal 2021, presidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu tra il 2000 e il 2002 - quando ha lasciato il posto a Angela Merkel iniziando ad allontanarsi progressivamente da ogni incarico - e poi di nuovo dal 2022, dopo il suo riavvicinamento alla politica. Per molti anni è stato considerato l'avversario conservatore di Merkel all'interno dell'Unione cristianodemocratica.
Nel 2009, dopo il ritiro dalla vita politica, Merz è tornato a svolgere incarichi di avvocato aziendale, tra cui quello di presidente del Consiglio di vigilanza di BlackRock Germany. Dopo la rinuncia di Angela Merkel alla guida della Cdu, Merz ha annunciato che avrebbe concorso alle elezioni per la leadership del partito nel dicembre 2018.
Sconfitto da Annegret Kramp-Karrenbauer, dopo la rinuncia di quest'ultima nel febbraio del 2020, ha annunciato di voler correre una seconda volta. Sconfitto nel gennaio del 2021 da Armin Laschet, dopo le dimissioni di quest'ultimo a seguito dell'insuccesso del partito alle elezioni federali, è stato eletto Presidente del Partito. All'interno del suo stesso schieramento, a Merz viene attribuito il merito di aver riunito la Cdu dopo la sconfitta del 2021 e di aver favorito la riconciliazione con la Csu dopo le divisioni sulle aperture di Merkel in materia di politica migratoria. Ora il 69enne politico sembra destinato a diventare il prossimo cancelliere, il più anziano ad assumere l'incarico dai tempi di Konrad Adenauer.
Il programma di Merz: immigrazione, economia e indipendenza dagli Usa
Uno dei temi su cui Merz punta di più nel suo programma politico è quello dell'immigrazione. Tra gli obiettivi controllare i flussi, blindare il paese, voltare pagina rispetto al socialdemocratico Olaf Scholz, ma anche rispetto a Angela Merkel. Il neocancelliere ha un piano nel cassetto in cinque punti da realizzare "fin dal primo giorno del suo arrivo alla cancelleria". Tra le misure previste, il ripristino "permanente»" dei controlli alle frontiere e il respingimento "senza distinzione" di tutti i migranti in situazione irregolare, compresi "i richiedenti asilo", cosa che ha definito "un congelamento de facto di tutti gli ingressi".
Il neocancelliere si è anche detto favorevole a una "esternalizzazione" dell'esame delle richieste d'asilo.
Alla base della filosofia che guida la politica di Merz nella gestione dell'immigrazione una revisione radicale della "multikulti", il multiculturalismo declinato in Germania anche da Merkel, a favore invece di una rivendicata "Leitkultur", una difesa della cultura dominante tedesca.
"Per me la priorità assoluta sarà raggiungere l'indipendenza dagli Stati Uniti" sul tema della difesa, "dalle dichiarazioni rilasciate la scorsa settimana, sembra chiaro che gli Stati Uniti sono relativamente indifferenti al futuro dell'Ucraina", ha detto ieri. Primo segno della svolta, la creazione di un "Consiglio Nazionale della sicurezza" all'americana, direttamente collegato alla cancelleria. Per ora le linee direttrici sono un reset delle relazioni privilegiate a est e a ovest, con la Polonia (si recherà subito a Varsavia) e con la Francia.
Sul fronte economico, dovrà invertire la tendenza dopo due anni consecutivi di recessione. La sua "Agenda 2030" prevede diminuzione delle tasse, ancora più netta diminuzione della burocrazia e più flessibilità. Si dice atlantista, ma "senza illusioni" e deciso a fare dell'era Trump un'occasione per emancipare l'Europa.
Il mentore di Merz è stato Wolfgang Schäuble, ex ministro delle Finanze e campione dell’austerità, ma anche teorico di un’Europa politica a partire da una forte integrazione del suo nucleo duro, attorno a Francia e Germania. Rispetto al suo maestro, in questo senso più vicino a Macron, l’approccio di Merz è più intergovernativo. Egli vuole forgiare nuove alleanze a partire dal triangolo di Weimar – Francia, Germania, Polonia -, allargandolo non solo a Italia e Spagna ma anche a nuove aggregazioni di Paesi baltici e nordici. Consapevole che la regola dell’unanimità, offrendo a ogni singolo Stato un indebito potere di ricatto, mortifica la capacità decisionale dell’Europa, il futuro cancelliere è molto aperto alla formula dei Paesi volenterosi che si uniscono e vanno avanti su un tema, fossero l’aiuto all’Ucraina, la difesa europea o il fondo di investimento per l’intelligenza artificiale.
Sul piano fiscale, Merz è considerato un falco. Ma sia all’interno che in Europa, ha segnalato una chiara evoluzione del suo pensiero: in Germania si è detto disponibile a discutere la riforma, se non l’abolizione della Schuldenbremse, il freno al bilancio introdotto nel 2010 che limita il deficit strutturale annuale allo 0,35% del PIL e che ha bloccato investimenti critici nelle capacità strategiche del Paese, dalle infrastrutture, alla ricerca, all’educazione.
In Europa, dopo aver appoggiato il Next Generation EU, sembra aprire a nuove forme di finanziamento comune, in primis un programma europeo per la difesa. Dettaglio interessante, per uno che è stato capo dell’Atlantik Brücke, tempio dell’atlantismo tedesco, Merz afferma che è ridicolo che l’80% delle spese militari dell’Europa sia effettuato all’estero.
«Gli europei – ha dichiarato – devono per prima cosa combinare i loro acquisti per la difesa per costruire un mercato dei prodotti militari abbastanza forte da ridurre la loro dipendenza, in particolare da quello americano». È un modo diverso di definire l’«autonomia strategica» cara a Macron.
Risultati elezioni Germania 2025, Merz cancelliere
L'unione Cdu-Csu guidata da Friedrich Merz ha vinto le elezioni in Germania con il 28,6% dei voti, secondo i dati definitivi pubblicati online dalla Bundeswahlleiterin (la commissione federale elettorale tedesca).
L'ultradestra dell'Afd è secondo partito con il 20,8% delle preferenze, +10,4% rispetto al voto del 2021. Crollo di 9,3 punti per l'Spd del cancelliere Olaf Scholz, che chiude terzo al 16,4%. Verdi 11,6%, Linke 8,8%. Fuori dal parlamento la Bsw di Sahra Wagenknecht, che manca per un soffio la soglia del 5% fermandosi al 4,97. Stessa sorte per i liberali dell'Fdp, al 4,3%.