Israele schiera i tank in Cisgiordania per la prima volta dal 2002 e sospende rilascio dei 602 detenuti palestinesi, Hamas: "Tel Aviv pronta all'invasione come a Gaza"

Israele ha schierato tank in Cisgiordania per estendere la sua operazione 'Muro di ferro' in corso dal 21 gennaio. Hamas sulla sospensione del rilascio dei detenuti: "Il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo"

Per la prima volta dal 2002, Israele ha schierato tank in Cisgiordania per estendere la sua operazione 'Muro di ferro' in corso dal 21 gennaio. Il governo israeliano ha ordinato all'esercito di rimanere nei campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, che sono stati sgomberati, e di impedire il ritorno dei residenti, sancendo di fatto una possibile nuova "invasione come successo a Gaza", secondo Hamas. Non solo: lo Stato ebraico ha anche sospeso il rilascio dei 602 detenuti palestinesi già in viaggio sugli autobus per tornare a casa. Il motivo sarebbe da ricercare nell'"umiliazione" che subirebbero gli ostaggi di Hamas. L'organizzazione ha replicato asserendo come una mossa di questo comporta inevitabilmente un rischio di stop alla tregua.

Israele schiera i tank in Cisgiordania per la prima volta dal 2002

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver dato ordine alle Idf di restare per  il prossimo anno nei campi profughi della Cisgiordania, dove sarebbero stati liberati terroristi e civili, e di non consentire a nessuno di tornare. "Finora 40.000 palestinesi sono stati evacuati dai campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur Shams, e ora sono vuoti di  residenti. Anche l'attività dell'Unrwa nei campi è stata interrotta", afferma Katz in una dichiarazione scritta.

Katz ha affermato che le Idf stanno ripulendo i "nidi del terrore" dai terroristi e distruggendo infrastrutture e armi "su vasta scala". "Ho dato istruzioni all'esercito di prepararsi a una lunga permanenza nei campi che erano stati sgomberati, per il prossimo anno, e di non permettere ai residenti di tornare e al terrore di crescere".

"Non torneremo alla realtà del passato. Continueremo a sgomberare i campi profughi e altri centri terroristici per smantellare i battaglioni e l'infrastruttura terroristica dell'Islam estremista che è stato costruito, armato, finanziato e sostenuto dall'asse malvagia iraniana, nel tentativo di stabilire un fronte terroristico orientale", ha aggiunto

Israele sospende rilascio dei 602 detenuti palestinesi, Hamas: "Tregua a rischio"

Israele sospende il rilascio dei 602 detenuti palestinesi che sarebbero dovuti tornare a casa e viene meno agli accordi. Secondo lo Stato ebraico Hamas umilierebbe gli ostaggi nel momento della liberazione. Sempre secondo l'organizzazione "il nemico si comporta come un delinquente e mette seriamente in pericolo l'intero accordo".