Gaza, Netanyahu attacca: "Se Hamas sabato non libera ostaggi sarà guerra", la replica: "Trump minaccia ed Israele non rispetta gli accordi"
L'organizzazione tira in ballo Trump ed Israele come complici della sospensione dell'accordo.
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu attacca, e asserisce che "se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno il cessate il fuoco verrà interrotto e le Idf torneranno a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto". Netanyahu ha anche detto che "alla luce dell'annuncio di Hamas della sua decisione di violare l'accordo e di non rilasciare i nostri ostaggi, ieri sera ho ordinato alle Idf di radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza". La risposta di Hamas non si è fatta attendere. L'organizzazione tira in ballo Trump ed Israele come complici della sospensione dell'accordo.
Gaza, Netanyahu attacca: "Se Hamas sabato non libera ostaggi sarà guerra"
Hamas ha deciso di rimandare il rilascio degli ostaggi previsto per questo sabato. Sarebbe dovuto essere il quinto scambio con Israele, ma non avverrà. Per lo Stato ebraico si tratta di una "totale violazione della tregua", tuttavia Hamas ha buone ragioni per rinviare il rilascio degli ostaggi. Le minacce di Trump sulla liberazione degli ostaggi "non fanno altro che complicare ulteriormente le cose. La porta resta aperta ma Israele deve adempiere ai propri obblighi".
Hamas aveva inizialmente dichiarato come Israele avesse violato la tregua. Trump ha in seguito affermato che "se Hamas non libera gli ostaggi sarà l'inferno". Parole che di certo non aiutano a rasserenare il clima. A queste si sono aggiunte le frasi del primo ministro israeliano Netanyahu, di recente in visita a Washington da Trump, dove gli ha perfino consegnato un cercapersone d'oro con riferimento all'attacco ad Hezbollah.
L'esercito israeliano ha dichiarato che sta richiamando i riservisti come parte del rafforzamento delle truppe intorno a Gaza. "In conformità con la valutazione della situazione e la decisione di aumentare il livello di prontezza nel Comando meridionale, è stato deciso di aumentare i rinforzi con truppe aggiuntive, compresi i riservisti", si legge in una nota, secondo cui "il rafforzamento delle truppe e la mobilitazione dei riservisti vengono effettuati in preparazione di vari scenari".