Netanyahu fa il finto tonto: "Piano di Trump su Gaza ottimo, un'idea nuova"; ma il progetto di Israele è del 2017

Il premier israeliano elogia l'idea di Trump: "Non è pulizia etnica"; il progetto delI'Institute for Zionist Strategies risale al 2017

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu elegia il piano di Donald Trump per Gaza: "Piano ottimo non ci avevo mai pensato". Il piano però sarebbe già stato proposto da Israele nel 2017 dall'Institute for Zionist Strategies. Un piano molto simile, basato sullo "sfollamento" dei palestinesi da Gaza e sul loro ricollocamento nei Paesi arabi vicini. Non una novità per Israele quindi. Intanto i Paesi arabi si schierano contro il piano, con l'Egitto che ha convocato un summit sulla questione per il 27 febbraio. 

Il piano del The Institute for Zionist Strategies risalente al 2017

Il piano "segreto" sarebbe stato proposto dall'Institute for Zionist Strategies, e vedrebbe una "elevata fattibilità economica, che ben si allinea con gli interessi economici e geopolitici dello Stato di Israele, dell'Egitto, degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita". Il piano prevederebbe la presa di Gaza e il ricollocamento della popolazione palestinese nei Paesi arabi vicini, evacuando la striscia. Ne aveva parlato il Giornale d'Italia già nel novembre 2023, riportando il documento.

Il piano "segreto" dell'Institute for Zionist Strategies

Ora il premier Netanyahu elogia il piano del presidente Trump, che prevede uno "sfollamento volontario" della Striscia di Gaza, e lo spostamento dei palestinesi nei paesi vicini. Come quello del 2017. Netanyahu quindi esalta, acclamandolo un piano "molto buono, la prima idea nuova da anni. Ha il potenziale per cambiare tutto a Gaza", un piano che lo Stato di Israele aveva già pensato circa 8 anni fa. 

Netanyahu elogia il piano di Trump: "La prima idea buona da anni"

Il piano in questione però risalirebbe appunto al 2017, quando l'Institute for Zionist Strategies stilò un documento simile che avrebbe previsto lo "sfollamento" dei palestinesi. Secondo Netanyahu, l'idea proposta "non è uno sfratto forzato, nè una pulizia etnica". "Tutti parlano di Gaza come di una prigione a cielo aperto, e allora perchè tenere questa gente in prigione? I cittadini di Gaza potranno tronare nelle loro case dopo la ricostruzione, a patto che rinneghino il terrorismo", queste le parole del premier israeliano.

Il piano dell'Institute for Zionist Strategies, e di conseguenza quello di Donald Trump, non è però accolto con lo stesso entusiasmo da parte dei Pesi arabi. L'Egitto ha convocato per il 27 febbraio un summit di emergenza sui "recenti gravi sviluppi" della questione palestinese. Il summit sarebbe stato richiesto dalla Palestina, secondo quanto riportato dal ministro degli Esteri egiziano. Nei giorni scorsi il capo della diplomazia egiziana, Badr Abdelatty, ha avuto colloqui con i suoi partner in Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti per adottare una posizione unitaria che rifiuti qualsiasi spostamento forzato dei palestinesi.