Trump: "Ho parlato con Putin, vuole che la gente smetta di morire; Biden un imbarazzo completo, se ci fossi stato io nel 2022 nessuna guerra"

Il tycoon ha parlato dei suoi colloqui telefoni con Putin, dichiarando di "essere in buoni rapporti" con il presidente russo

Il presidente USA Donald Trump parla dei suoi colloqui telefonici con il presidente russo Vladimir Putin. Sul tavolo una possibile tregua per la fine della guerra in Ucraina. Trump ha detto di "essere in buoni rapporti" con il presidente russo, e ha affermato la volontà di entrambi di mettere fine al conflitto: "Putin vuole che la gente smetta di morire, voglio porre fine a questa dannata cosa". 

Trump al telefono con Putin: "Vuole che la gente smetta di morire"

Il 47esimo presidente degli Stati Uniti, a bordo dell'Air Force One, ha parlato dei suoi rapporti con Vladimir Putin e ha dichiarato di aver parlato dei negoziati per far terminare la guerra tra Russia e Ucraina. I due leader si sarebbero sentiti telefonicamente diverse volte (Trump afferma che è "meglio non dirlo" il numero preciso), definendo la volontà di entrambi di far finire il conflitto. "Putin vuole vedere la gente smettere di morire. Tutti quei morti, Giovani, persone bellissime. Sono come i tuoi figli, due milioni di loro, e morti senza motivo", queste le parole di Trump. Il tycoon ha affermato che è colpa dell'amministrazione Biden se la guerra è iniziata e che il suo predecessore è stato "un imbarazzo per la nostra nazione, un imbarazzo completo". Il presidente USA ha detto di "aver sempre avuto un buon rapporto con Putin" e che vuole "porre fine a questa dannata cosa"; inoltre ha dichiarato nuovamente che se alla Casa Bianca ci fosse stato lui nel 2022 la guerra "non sarebbe mai iniziata". Il Cremlino non conferma nè smentisce le telefonate.

Trump, che ha definito la guerra in corso come "terribile per l'Ucraina", ha anche affermato di voler ottenere un accordo da 500 milioni di dollari con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per l'accesso ai minerali delle terre rare e al gas in cambio di garanzie di sicurezza in un potenziale accordo di pace.