Coca-Cola, livelli troppo alti di clorato e arriva il maxi richiamo in gran parte dell'Europa

Milioni di bottiglie e lattine ritirate in Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Francia e Lussemburgo

Arriva, in buona parte del continente europeo, un inatteso maxi richiamo di prodotti beverage tra i più conosciuti sul pianeta. Milioni di bottiglie di Coca-Cola e di altre etichette della multinazionale sono state ritirate dal commercio a causa dell'eccessivo contenuto di clorato. Lo ha reso noto l’imbottigliatore della Coca-Cola in Belgio, specificando che il problema riguarda le lattine e le bottiglie di vetro di Coca-Cola, Sprite, Fanta, Fuze Tea, Minute Maid, Nalu, Royal Bliss e Tropico distribuite in numerosi Paesi (non l’Italia): ovvero, Belgio, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Francia e Lussemburgo. Le confezioni erano in circolazione da qualche mese, con ogni probabilità da novembre. Non si conosce il numero esatto – "Non abbiamo una cifra precisa, ma è chiaro che si tratta di una quantità considerevole", ha dichiarato all'Afp Coca-Cola Europacific Partners Belgium – però si parla di milioni di confezioni, se è vero che vengono bevute ogni giorno al mondo 1,3 miliardi di bottiglie di Coca-Cola. I clorati sono sali dell’acido clorico che possono essere presenti in alimenti e bevande preparati con acqua trattata con cloro oppure contaminati con sanificanti contenenti cloro. Secondo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare un livello di sicurezza di assunzione giornaliera di clorato è pari a 36 µg/kg di peso corporeo al giorno. Quali sono i rischi di un’assunzione maggiore? Ipersecrezione di succo gastrico e nel contempo problemi a una tiroide sana. Può creare anche difficoltà al funzionamento del rene.