Biden, grazia preventiva per Fauci, Milley, il figlio Hunter e i parenti, l’uso/abuso dello strumento non impugnabile
Le grazie concesse da Biden, i precedenti degli altri presidenti e la differenza con l'Italia. Senza tralasciare l'abuso pericoloso di questo strumento
Prima di terminare il suo mandato il presidente americano Joe Biden ha concesso la grazia preventiva al virologo Anthony Fauci, al generale Mark Milley e alla commissione che sta indagando sull'assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio 2021. Ma non solo. Rimangiandosi quanto detto non molto tempo prima, ha concesso la grazia anche al figlio Hunter. Lo scorso lunedì pomeriggio poi ha graziato il fratello minore James B. Biden e sua moglie Sara Jones Biden, la sorella minore Valerie Biden Owens e suo marito John T. Owens, e suo fratello minore Francis W. Biden. Un gesto che ha motivato così: "La mia famiglia è stato oggetto di continui attacchi e minacce motivati unicamente dal desiderio di danneggiarmi, il peggior tipo di politica di parte. Sfortunatamente non ho ragioni di credere che questi attacchi finiranno". Tuttavia, come si può percepire, si tratta di un uso/abuso di uno strumento di fatto non impugnabile, a meno che non intervenga la Corte Suprema, e che garantisce tanti vantaggi a chi è stato graziato. Ma che potrebbe essere usato anche in maniera sbagliata. Premesso che nessun presidente può graziarsi da solo, i collaboratori dei futuri presidenti potrebbero mettere in atto comportamenti più spregiudicati, sapendo di poter contare su uno “scudo legale presidenziale” a fine mandato.
Biden, grazia preventiva per Fauci, Milley, il figlio Hunter e i parenti, l’uso/abuso dello strumento non impugnabile
Il presidente americano Joe Biden ha di fatto passato gli ultimi giorni del suo mandato a graziare personalità di diverso tipo. Oltre a quelli già citati, l'ex presidente ha concesso la grazia a 5 persone: una postuma soprattutto a Marcus Garvey, sindacalista giamaicano e attivista per i diritti dei neri. Gli altri provvedimenti avevano riguardato Don Scott, speaker della Camera della Virginia, Darryl Chambers, un sostenitore della prevenzione della violenza causata dalle armi, Ravi Ragbir, promotore di campagne per i diritti delle persone migranti condannato nel 2001 per reati minori e Kemba Smith Pradia, attivista per i diritti dei carcerati, condannata nel 1994 per traffico di droga.
Come dicevamo prima, concedere la grazia può rappresentare un abuso, specie considerando che questo strumento rientra sì nei poteri di un presidente ma non è espressamente prevista. E quindi l'uso espansivo che ne ha fatto Joe Biden è possibile che possa in qualche modo permettere a presidenti futuri di replicarne le gesta. Va sottolineato come non sia obbligatorio accettare la grazia. Come ha dichiarato l’ex deputato Repubblicano dell’Illinois Adam Kinzinger, "non appena ricevi la grazia, è come se tu fossi colpevole di qualcosa". Fauci e Milley ad esempio hanno ringraziato Biden per la decisione e asserito di non essere colpevoli di nessun reato, aggiungendo anche di non voler passare i prossimi anni a difendersi da minacce e azioni legali, che avrebbero causato problemi economici, personali e psicologici a loro e alle loro famiglie.
Quali presidenti americani hanno concesso grazie
Il precedente più vicino ricordato è quello della grazia che il presidente Gerald Ford concesse al suo predecessore Richard Nixon nel 1974. Il motivo era legato allo scandalo Watergate, e l'obiettivo di Ford era quello di proteggerlo da eventuali cause legali. L'ex presidente Obama concesse la grazia a Chelsea Manning, accusata di aver consegnato documenti riservati ad Assange.
Di recente, Trump ha concesso la grazia a circa 1500 persone coinvolte nell'assalto a Capitol Hill, ed anche a Ross William Ulbricht, fondatore di Silk Road, il sito considerato "il mercato nero del web", condannato all'ergastolo negli Stati Uniti.
Le differenze con l'Italia
Rispetto alla grazia italiana, le differenze sono principalmente cinque. Innanzitutto l’istituto americano riguarda solo reati federali, mentre quello italiano qualsiasi reato. Negli Stati Uniti il potere è esclusivo del presidente, mentre in Italia è del presidente della Repubblica su proposta del ministro di Giustizia. Il perdono presidenziale americano cancella inoltre la condanna e le sue conseguenze, mentre la grazia italiana estingue la pena principale, ma mantiene gli effetti penali accessori.
Negli Stati Uniti il perdono può essere anche preventivo, essere concesso cioè prima della condanna, mentre in Italia serve una condanna definitiva. Il perdono americano, infine, non richiede una motivazione formale, mentre in Italia la grazia va motivata.